Andare a Roma può costare 50 euro. Il segreto per non avere sorprese è leggere i feedback e scegliere chi ne ha tanti positivi. Toti Famiani il “padre” del primo gruppo su Facebook
Ti permette di andare da Catania a Roma, ad esempio, con appena 50 euro, senza dover avere il fastidio di dividere un autobus con gente che spesso non tiene in maniera particolare alla propria igiene personale; supera il problema della paura di volare e ti permette anche di socializzare. È il ‘Bla Bla Car’, la piattaforma di ride sharing più utilizzata al mondo, che in Europa conta già 20milioni di utenti e che dal 2012 è sbarcata anche in Italia. Funziona come il vecchio autostop, con il vantaggio di poter viaggiare con utenti verificati su diversi feedback (riscontri tra gli utilizzatori grazie al passaparola), di risparmiare notevolmente sulle spese degli spostamenti (anche il 75% sul treno e alle volte il 90% sull’aereo), di utilizzare un mezzo come l’auto che permette maggiore libertà e di favorire anche la socializzazione. Insomma costa poco, è semplice e affidabile e sta rivoluzionando il modo di viaggiare degli italiani, soprattutto dei giovani tra i 18 e i 40 anni.
Come sta rispondendo, la conservatrice e abitudinaria Catania, al nuovo modo di spostarsi in Italia? Benissimo, se si considera che solo in questi giorni sono 600 circa i passaggi disponibili dalla città etnea a mete quali Palermo, Roma, Bologna, Milano, Torino e altri grandi centri italiani.
“Pubblico il mio itinerario sulla piattaforma e l’utente, che deve raggiungere una meta, chiede un passaggio contribuendo alle spese secondo una tariffazione imposta dalla piattaforma – spiega Toti Famiani, creatore del gruppo Facebook ‘Bla Bla Car Belpasso’ -. Io stesso utilizzo la piattaforma chiedendo passaggi per andare ad esempio Roma: è molto più conveniente del treno e del bus, specialmente in una regione come la nostra, dove siamo letteralmente abbandonati dai trasporti veloci e dove l’aereo non è mai veramente low-cost. Creando il gruppo Bla Bla Car Belpasso-Catania, ho voluto provare a cercare di diffondere la cultura sharing anche nei tragitti interurbani. Ma nonostante Belpasso sia un paese collegato malissimo, la mia idea non ha avuto i risultati sperati, penso perché ancora non è stato ben compreso il potenziale dello sharing. Ma sono fiducioso, e credo anche che sia una soluzione che vada sponsorizzata dalle amministrazioni per alleggerire il traffico. Facciamoci caso, quando siamo in fila nel traffico c’è un rapporto di una persona per macchina, a volte due. Rudolph Giuliani, sindaco di New York nei lontani anni Novanta vietò l’ingresso a Manhattan alle auto che avessero come unico passeggero il conducente, costringendo così gli automobilisti a organizzarsi con i cosiddetti passaggi. La situazione del traffico migliorò istantaneamente. Catania ha bisogno anche di queste soluzioni”.
Perché non risulta pericoloso chiedere un passaggio a uno sconosciuto?
“Perché per poter dare un passaggio bisogna registrarsi – spiega Toti nel dettaglio – e questo implica l’autentificazione dell’account. Viene poi anche richiesto dal sito di inserire una foto e i dati della macchina. Dunque, l’utente che deve chiedere un passaggio può contare sui feedback di chi ha già viaggiato con quella persona e scegliere solo chi ha un profilo completo e chi ha feedback positivi. Il pagamento è solo un contributo: nessuno ci guadagna, al massimo in alcuni casi l’autista, riempiendo la macchina, non ha spese per quel determinato viaggio, anche se bisogna considerare che deve comunque fare i conti con l’usura dell’auto. Il prezzo? Lo suggerisce la stessa piattaforma”.
“Preferisco sempre farmi pagare alla fine della corsa, dopo che ho accompagnato i miei passeggeri alla meta – spiega Emanuele Burgio, siciliano di Gela, dipendente dell’aeronautica militare di base a Roma -. Il sito divide le tariffe in tre colori: verde (economico), giallo (abbordabile), rosso (caro). Io mi adeguo al prezzo suggerito e modifico solo leggermente il costo se prelevo il viaggiatore più o meno vicino. Faccio un esempio. Io che sono di Gela e sono stato trasferito a Roma per lavoro ho spesso necessità di viaggiare con l’auto. Così se un viaggio Roma – Catania è quotato solitamente circa 50 euro, io modifico così la tariffa: 55 € se il trasportato viene con me da Gela, 45 se lo prelevo a Messina. Non ho mai avuto dubbi se utilizzarlo o meno. Si risparmia molto ed è anche un’ottima occasione per coltivare rapporti interpersonali. Fai spesso viaggi lunghi, per raggiungere Roma da Catania ad esempio sono necessarie 10 ore, e se trovi persone simpatiche riesci anche a creare rapporti di amicizia duraturi”.
Chi l’ha usato per necessità, ma adesso ha imparato anche a usarlo per piacere, è Daria Motta, catanese, residente a Roma.
“Penso sia un modo molto conveniente di spostarsi perché i prezzi sono più che dimezzati – spiega Daria -. All’inizio ero molto titubante perchP non sapevo chi avrei incontrato. Ero altamente preoccupata dal modo di guidare dell’utente che offre l’auto, ma il trucco è leggere attentamente i feedback e scegliere solo l’automobilista che ne ha tanti e tutti positivi. La mia esperienza è assolutamente positiva. ti fai compagnia nei lunghi viaggi e riesci anche a fare amicizie che poi dureranno nel tempo. È aperto a tutti: tanti utenti che ho incontrato hanno anche una certa età e utilizzano questo mezzo per necessità. È comodo quando pensi che sia troppo tardi per fare un viaggio e ti ritrovi con il treno pieno e l’aereo troppo caro. Io ho sempre trovato guidatori molto puntuali, ma mi sono confrontata con chi ha avuto esperienze negative”.
Incerta sull’utilizzo o meno di Bla Bla Car è Simona, diciottenne studentessa universitaria di Catania.
Studio a Torino – racconta – tanti miei colleghi mi hanno parlato di questo modo per postarsi dalle loro città di origine all’Università. Io li ho ascoltati con curiosità, pensando di poter sperimentare questo tipo di passaggio. Ma ho tante perplessità. Come posso fidarmi di uno sconosciuto? Come posso essere sicura che si metta al volante sobrio? Sarà puntuale? E poi non credo che i miei genitori saranno d’accordo, qualora io decidessi di provare”.
Mary Vinciguerra ha 50 anni ed è certa che mai potrebbe utilizzare questa piattaforma per viaggiare.
Non farei mai salire uno sconosciuto sulla mia auto, né io potrei mai salire su un mezzo di una persona che non conosco – spiega -. Preferirei andare a piedi”.
Antonietta Licciardello