Catania – La mancata approvazione del nuovo contratto di servizio di “Sostare”, attualmente bloccato perché in attesa di parere da parte del collegio dei Revisori dei conti, mette a rischio la gestione della partecipata comunale e soprattutto per i lavoratori ancora una volta si prospetta una nuova stagione di rinunzie.
Il grido d’allarme è lanciato dal presidente della Commissione Consiliare Aziende Partecipate Michele Failla.
“Allo stato attuale il bilancio della Sostare – sottolinea Failla – è negativo, mentre se il nuovo contratto fosse stato approvato entro il mese di settembre c’era la ragionevole presunzione che il documento contabile della società fosse in attivo, considerato che il nuovo contratto è migliorativo rispetto al vecchio”.
Questa in sintesi l’analisi del presidente della Commissione Partecipate che punta il dito sul mancato parere da parte del collegio dei Revisori dei Conti sul documento.
“Tutto ciò è inspiegabile – continua Failla – anche perché in tempo di spending review, sembra chiaro che il riordino, la razionalizzazione secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità è un’esigenza fondamentale finalizzata al contenimento dei costi e alla salvaguardia dei posti di lavoro. Insomma nel 2015, per risanare i conti, si dovrà ricorrere ancora una volta al sacrificio dei lavoratori che molto probabilmente dovranno rinunciare alla 14° mensilità. In ogni caso bisogna riconoscere che il presiedente del CdA ha fatto il possibile riducendo i costi dei servizi”.
Per il presidente Failla e per i componenti della Commissione Consiliare il problema strutturale del bilancio di Sostare è rappresentato dal peccato originale sulla concessione dei cosiddetti “Superminimi” ovvero le retribuzioni aggiuntive concesse ai dipendenti e l’aumento del monte ore lavorative da 30 a 33 per tutti i dipendenti, pesanti eredità delle passate gestioni.
“Quindi – conclude Failla – a mio parere per cominciare il risanamento di questa importante società partecipata, bisogna approvare entro e non oltre il 2015 il nuovo contratto perché allora si rischia di avere influenze negative anche nel prossimo bilancio del 2016. A questo punto non capisco perché il collegio dei revisori dei conti non esprime un parere definitivo”.