Quattro milioni ottocentomila euro. È questo il regalo che la Regione Siciliana ha appena fatto a TrenItalia. In anticipo di un anno rispetto alla tabella di marcia e a discapito dei 60.000 pendolari siciliani che, dal 2016 – e non più dal 2017 com’era stato precedentemente previsto -, dovranno pagare trasporti più cari del 7,7% su biglietti e abbonamenti ferroviari.
A denunciare questo “regalo di Natale” sono il Comitato Pendolari Siciliano di Giosuè Malaponti e il Ciufer (Comitato italiano utenti ferrovie regionali) che in una nota appena inviata comunicano che “in questo periodo di crisi un aumento di 5/6 euro comportano una spesa di circa 70/80 euro annuali nelle famiglie siciliane, ma per la Regione anticipare di un anno – commentano ironicamente – non è un problema. Tra l’altro sono soldi che intascherà solo Trenitalia e con un anno di anticipo.
“Nell’intesa sottoscritta il 25 giugno 2015 per la Regione Siciliana, dall’assessore ai trasporti, pro tempore Pizzo, e per Trenitalia, dal responsabile della Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia Iacona, la Regione si impegnava a garantire un aumento tariffario del 10% a partire da gennaio 2017, ma di fatto non è stato così.
“A tutt’oggi il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario non è stato ancora firmato ma gli aumenti sono già operativi per chi acquista gli abbonamenti da gennaio 2016, nonostante quanto era previsto e sottoscritto nell’intesa di giugno.
“Non riteniamo corretto il comportamento della Regione Siciliana che da un lato firma un’intesa e dall’altro autorizza a fare ben altro… e ancora siamo all’inizio, speriamo bene.
“Ci corre l’obbligo precisare che né l’assessore ai trasporti Pistorio, né il dirigente generale dott. Bellomo, né la responsabile del servizio IV dott.ssa Madonia rispondono alle nostre note di segnalazione per i disservizi relativi ai nuovi orari voluti dalla Regione, così riferisce Trenitalia sui quotidiani, ma a rispondere, e tra l’altro sui quotidiani, è sempre l’Impresa Ferroviaria Trenitalia e non l’Istituzione che doveva – conclude la nota del Comitato Pendolari Siciliano – già dal gennaio 2015 garantire un trasporto più efficiente ed efficace ai Siciliani”.
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