Catania – I punti su cui battono le trenta associazioni di categoria, che martedì mattina hanno animato la conferenza stampa all’hotel Nettuno, partono dalle stesse critiche mosse all’inizio di dicembre. L’argomento è l’accorpamento delle Camere di Commercio del Sud Est e cioè Catania, Siracusa e Ragusa. Il nodo che non si scioglie riguarda la procedura di accorpamento – che nel frattempo è già sui tavoli dell’assessorato regionale alle Attività Produttive perché il commissario unico, nominato il 25 settembre dal Mise, ha già completato il proprio compito – e più che uno solo presenta tre inghippi sui non molla la presa la “cordata” che fa capo a Confindustria . Gli stessi ribaditi dall’assessore regionale Mariella Lo Bello nell’intervista che abbiamo pubblicato la settimana scorsa. 1. mancato coinvolgimento dei due segretari di Siracusa e Ragusa nella procedura di accorpamento. 2 la mancanza della categoria dei servizi alle persone. 3 assenza della tipologia del settore estero. Uno solo, fino ad oggi, il destinatario delle critiche, il commissario ad acta a cui è stato affidato il procedimento dal Mise, Alfio Pagliaro.
Stamattina però qualcosa di nuovo – inquietante è la parola annunciata dalle trenta associazioni – è emerso. E se anche le sigle erano tutte rappresentate sono stati in pochi, pochissimi, a prendersi la responsabilità di dar voce a queste e ad altre accuse: Taverniti (Confindustria Ragusa), Bonaccorsi di Reburdone (Confindustria Catania), Contarino (Unicoop Catania) e Gianninoto (vice presidente CCIAA Siracusa). Gli altri, e tra questi Mancini e Bonura, non hanno voluto aprir bocca. Il motivo di questo silenzio è da ravvedere nei loro incarichi all’interno di Sac SpA, anche se stamattina non era l’aeroporto che rappresentavano?
Secondo Ivan Lo Bello – presenza eccellente di questa conferenza anche per gli incarichi che riveste come presidente di UnionCamere e della Camera di Commercio di Siracusa e per la vice presidenza nazionale di Confindustria – «Il controllo sul 62,5% dell’aeroporto di Catania non ha nulla a che vedere con questa vicenda che è una fissazione di altri. Quella di oggi è solo la ricerca, doverosa, della verità a cui faccia seguito trasparenza e correttezza. Il problema nostro è avere associazioni che non truccano i dati.
«È emersa una questione rilevante: 70 aziende del siracusano – ha commentato Lo Bello in qualità di presidente della CCIAA di Siracusa – hanno scoperto di essere inserite in alcune associazioni: Fapi, Euromed, Assotir e Cidec. Queste aziende non conoscono nessuna di queste sigle. E anzi una parte significativa di queste persone sono esponenti di Cna e tante altre. Data la credibilità di queste persone, emerge un problema penale significativo. Se qualcuno ha messo nei propri elenchi chi non riconosce nessuna delle quattro associazioni, nasce un problema serissimo».
Imputabile al commissario o alle sigle?
«In questo caso riguarda le associazioni».
Quanto incide questa anomalia?
«Incide con 70 reati. E questo è solo l’avvio, nei prossimi giorni saranno molti di più».
Queste anomalie riguardano anche le altre province?
Non lo sappiamo perché ancora il commissario ad acta non ha dato gli elenchi e i dati. Io ho fatto una richiesta di accesso agli atti che ancora non sono arrivati.
Come fate a sapere che ci sono queste anomalie se gli atti non sono arrivati?
«Siracusa ci ha dato la possibilità di accedere visivamente alle aziende che sono negli elenchi delle associazioni. Abbiamo fatto quelle verifiche che ci hanno impressionato».
I reati denunciati da Lo Bello, e sottolineati da chi oggi ha avuto la parola, camminano in coppia con le anomalie denunciate in conferenza sulla procedura di accorpamento e riassunte negli esposti che sono già stati presentati – confermano Taverniti, Gianninoto e Bonaccorsi di Reburdone – al Mise e alla Regione: “L’esclusione dei settori pesca, servizi alle persone e commercio estero sono state arbitrariamente escluse dal commissario Pagliaro. Con una decisione presa nonostante il parere del Mise e senza sentire le associazioni che hanno partecipato alla gara”.
“Queste associazioni – afferma Gianninoto – non hanno preso parte al rinnovo del Consiglio camerale di Siracusa, quindi non esistevano. Adesso abbiamo riscontrato: elenchi duplicati, numeri più alti della somma che potrebbe far capo alla somma di Cna, Confindustria e Confesercenti. In più i controlli stessi sono stati fatti in modo raffazzonato: alcune hanno troppe ditte inattive che non sono passate al vaglio dei controlli. Cosa diversa è accaduta alla Cna alla quale sono state cassate – giustamente – le ditte inattive. Tutto questo è emerso solo da una prima visione. Il presidente della Cna di Siracusa si trova iscritto in una di queste associazioni senza saperlo».
Le carte adesso sono all’assessorato regionale, avete piena fiducia del suo operato?
“Certamente sì. Da qui il nostro esposto. Sono convinto – ammette Taverniti – che tutto questo sia partito da una volontà intrinseca del commissario ad acta che si è assunto la responsabilità di tante piccole cose che hanno prodotto un totale che ci vede indietro di due punti. Due seggi su 33 non sono pochi. Certamente vogliamo vincere ma vogliamo anche partecipare a una competizione regolare».
Monica Adorno (fonte LiveSiciliaCatania)
Le trenta associazioni
Confindustria Catania, Ragusa e Siracusa; Sicilia Impresa Associazione delle Micro Piccole e Medie Imprese della Sicilia (Ct, Sr, Rg); ANCE Ragusa; Confimprese Catania, Assoimprese Siracusa, CNA Catania Ragusa e Siracusa; UPLA CLAAI Catania, Ragusa e Siracusa; Confartigianato Ragusa; Confartigianato Imprese Siracusa e Catania, Confesercenti Siracusa; Confcooperative di Catania, Ragusa e Siracusa; Lega Territoriale Catania-Enna, Ragusa e Siracusa; A.G.C.I. Catania, Siracusa, UN.I.Coop Catania, Ragusa e Siracusa.