Dubbi nello scambio di corrispondenza tra la Regione e l’Amministrazione: la prima ha detto (il 2 febbraio) di non aver ricevuto alcun documento, la seconda precisa che c’è una nota protocollata il 17 febbraio in cui si chiedono “solo” documenti integrativi. Ma il problema è che il bando prorogato alla Ipi-Oikos era già datato alla prima firma
Catania – Uno degli obiettivi non è stato centrato. Una delle “promesse” dell’amministrazione targata Enzo Bianco, al momento, non può essere mantenuta, data la proroga del contratto di pochi giorni fa. Stiamo parlando dell’affidamento del contratto del servizio di Nettezza urbana, scaduto lo scorso 18 febbraio e prorogato – insieme alla milionaria gestione commissariale – fino a giugno al raggruppamento di imprese Ipi – Oikos, che lo ha gestito negli ultimi cinque anni, nonostante i numerosi annunci di voler cambiare passo con un nuovo capitolato d’appalto, affidato per la redazione al Conai. E invece, con il capitolato d’appalto, pare, in alto mare, comunque bisognoso di ulteriore tempo, il contratto da tutti contestato è ancora valido. Fino a giugno.
A spiegare le ragioni del ritardo è Corrado Persico, dirigente ad interim della Nettezza urbana, il quale, nel provvedimento del 16 febbraio, elenca una serie di considerazioni, per addivenire alla soluzione della necessità di prorogare l’attuale contratto. Tra queste il fatto che “il procedimento per l’individuazione del prossimo contraente risulta assai complesso a cagione del fatto che con la L.R. n. 3 del 9 gennaio 2013, sono state istituite le SRR in sostituzione dell’ATO Rifiuti e le disposizioni normative contenute nella nuova legge regionale prevedono – si legge nel provvedimento – la prodromica redazione sia del Piano d’Ambito da parte delle SSR come pure del piano di intervento dei c. d. Aro da sottoporre al parere del competente Assessorato Regionale“. E Persico scrive anche che, “malgrado le segnalate difficoltà, è stato già redatto, con il contributo del CONAI, ed adottato con deliberazione di G.M. n. 166/2015 il piano di intervento, già inviato al competente Assessorato Regionale, al fine dell’adozione del relativo definitivo parere, ed essere sottoposto all’esame del Consiglio Comunale al fine dell’adozione da parte dello stesso”. Il dirigente assicura comunque che “anche che gli atti di gara sono stati trasmessi al Collegio di Difesa che si è espresso in data 11 dicembre 2015, dando specifiche indicazioni. Che in ottemperanza alle indicazioni fornite dall’Organo Consultivo, la Direzione Ecologia, di concerto con il CONAI, sta procedendo alle necessarie revisioni del bando di gara stesso onde procedere, il prima possibile, alla conseguente pubblicazione”.
Questo è scritto nel provvedimento. Eppure, pare che le cose non stiano proprio così, quanto meno per quel che riguarda i rapporti con l’assessorato regionale che sembrerebbe non aver ricevuto proprio alcunché da parte della direzione Ecologia. Nulla. E proprio questo scrivono i funzionari in una nota del 2 febbraio 2016 in cui affermano di non aver ricevuto la delibera di Consiglio con cui si approva il Piano di intervento, né il capitolato d’oneri con cui si approva lo stesso piano, e il relativo quadro economico, nonché la dichiarazione di coerenza al piano d’ambito, rilasciata dalla Srr, così come imposto dalla direttiva assessoriale del maggio 2015. Mancherebbero inoltre le indicazioni sul costo del servizio attualmente sostenuto dal comune per il 25 per cento del territorio, né per la parte esternalizzata e la planimetria da cui si distingue il territorio comunale con quello gestito dal privato. Tra le altre cose, segnalano dall’assessorato regionale, non si farebbe riferimento alle attuali piattaforme di conferimento dei rifiuti, differenziati e non.
Insomma, le motivazioni della proroga del contratto con il Rti Ipi – Oikos, sembrerebbero basarsi su altro, rispetto a quanto affermato, non solo per quanto riferito dall’assessorato regionale all’ambiente, ma anche relativamente al rapporto con le Srr, create ben tre anni fa.
Stando ai dirigenti della Nettezza urbana del comune, però, la Regione avrebbe chiesto solo documentazione integrativa, e lo ha fatto con una nota del 12 febbraio, protocollata il 17 febbraio.
M.T.