Il traguardo, fissato a inizio stagione, di una tranquilla salvezza è ancora lontano e una retrocessione sarebbe il fallimento totale. Ora bisogna evitare la lotteria dei play out
Dieci sono le giornate che mancano alla fine della stagione regolare. Trenta sono i punti a disposizione, da capitalizzare al massimo per evitare di trovarsi invischiati nella lotteria dei play out, che come un terno al lotto appunto, potrebbe trascinare gli etnei nel vortice della retrocessione. Agli etnei non manca nulla per centrare l’obiettivo: la salvezza diretta dista un solo punto e la bontà dell’organico messo a disposizione dell’allenatore con enorme fatica dalla dirigenza etnea non si discute, tuttavia resta innegabile che qualcosa è andato storto dal primo minuto in questa travagliata stagione e che chiudere al più presto con una salvezza senza dover passare dagli spareggi per la retrocessione rappresenterebbe forse il miglior modo possibile per poter ricominciare da capo, fare tabula rasa e provare a dimenticare gli ultimi tre anni per ricostruire, forse anche con un nuovo proprietario, che tuttavia tarda ad arrivare. Ma oggi più che mai l’allenatore e la squadra sono chiamati a fare un miracolo. Il traguardo fissato ad inizio stagione, una tranquilla salvezza è ancora molto lontano, ma non può non essere raggiunto: una retrocessione sarebbe sinonimo di fallimento totale. E addio al titolo dei “Calcio Catania 46”.
Il cammino verso la salvezza
Juve Stabia, Messina, Lupa Castelli Romani, Melfi e Fidelis Andria: cinque delle dieci restanti gare, gli etnei li giocheranno in casa con il pubblico amico a supportarli. Gare certamente abbordabili per la formazione siciliana, eccezion fatta per il derby peloritani, che resta per motivazioni sempre una gara a sé, particolare e difficile da decifrare. In trasferta, invece, gli etnei devono ancora affrontare Martina Franca, Akragas, Foggia, Benevento e Paganese: gare che il Catania può sostenere con fiducia per non essere seconda a nessuno in quanto ad organico. Per la squadra di Pino Rigoli, la trasferta di Agrigento, vale la stessa discussione fatta per il derby con il Messina: unica gara questa fra le cinque, davvero illeggibile.
La prossima gara contro il Martina Franca
Domenica 6 marzo alle ore 14 il Catania affronterà in trasferta, allo stadio Giuseppe Domenico Tursi, il Martina Franca, una squadra che ha una spasmodica necessità di vincere per restare aggrappata alla speranza della salvezza. I pugliesi hanno tra l’altro cambiato allenatore da appena due settimane per tentare di ottenere quanto meno un posto nei play out e potersi poi giocare, dunque, la permanenza in Lega Pro, con gli spareggi di inizio estate. Daniele Franceschini è il nuovo allenatore, subentrato a Marco Cari: il giovane tecnico classe ’76 si è trovato a gestire uno spogliatoio a pezzi e giocatori quasi rassegnati alla retrocessione. Anche per questo, il Catania non si può permettere domenica di perdere contro una diretta concorrente per la salvezza.
I numeri delle due squadre
Il Martina Franca è tra l’altro la squadra che ha la peggiore difesa del campionato con ben 42 reti al passivo. Dal canto suo il Catania, può rispondere con un primato non di poco conto. Luca Liverani, il numero uno dei rossazzurri è risultato essere il portiere più efficiente del girone C. In 13 gare disputate l’estremo difensore etneo ha subito appena 8 gol (due i rigori).
Francesco Moriero nuovo allenatore dei Rossazzurri
Francesco Moriero: è lui l’uomo scelto dalla dirigenza etnea per sostituire Giuseppe Pancaro e tentare di ottenere una salvezza vitale per la sopravvivenza calcistica della formazione rossazzurra. Classe ’69, l’ex centrocampista di Roma, Milan e Inter, inizia ad allenare dieci anni fa una squadra di calcio ivoriano, per poi tornare in Italia ed essere esonerato nel’80% dei casi. Nel 2008 con il Crotone ha ottenuto una promozione in serie B. Un neo con la giustizia macchia la sua fedina penale. Nel 2006 è stato posto agli arresti domiciliari perché coinvolto in una truffa sulle auto di lusso.
Antonietta Licciardello