Mentre Consoli abbraccia il Centro democratico di Tabacci il presidente della Regione Rosario Crocetta commenta: “Nelle istituzioni per piazzarsi una poltrona”
Catania – Nuovi ingressi e importanti investiture. La settimana appena trascorsa è stata, a livello politico, foriera di grandi novità che, partendo da Roma e Palermo, hanno profonde influenze sul panorama etneo. L’ingresso dell’attuale vicesindaco a Palazzo degli Elefanti, Marco Consoli, nel Centro democratico di Bruno Tabacci, ufficializzato sabato scorso, con tanto di benedizione da parte di Fabrizio Ferrandelli, ex deputato Ars, e del responsabile per il Mezzogiorno di Cd Francesco Attaguile, è solo uno degli eventi che conta di ridisegnare, certo non subito ma le premesse sono gettate, una nuova geografia politica che mira a occupare poltrone all’Assemblea siciliana come al Parlamento. O a mantenere salda la posizione, scegliendo di appoggiare un movimento, in veloce crescita, per contrastarne uno cresciuto, forse troppo. Almeno per qualcuno. Può infatti essere letta in chiave anti Articolo 4 l’avvicinamento del primo cittadino del Comune di Catania, Enzo Bianco, alla Sicilia Futura di Totò Cardinale e Nicola D’Agostino, e quindi a Catania futura, diretta espressione del gruppo regionale ma che, in città, fa riferimento all’imprenditore Nico Torrisi.
L’ex assessore alle Infrastrutture del Governo Crocetta, sabato scorso in un’affollatissima sala Libero Grassi del Palazzo dei Chierici, animatore di un pomeriggio che parlava di Turismo e Territorio, ma ragionava di politica, ha di fatto ricevuto formale investitura dal sindaco etneo, che ha affermato di voler, “nel giro di poco tempo”, coinvolgere maggiormente il gruppo nell’azione amministrativa. Che si legga assessorato o meno, il segnale è evidente. In ogni caso, la politica siciliana, negli ultimi otto giorni, si è mossa, e lo ha fatto nel palcoscenico catanese. Qui, oltre a rafforzarsi una compagine in area democratica, alleata di un Pd sempre più accogliente, probabilmente, nascerà un nuovo gruppo in Consiglio comunale, nonostante il passaggio di Consoli – che potrebbe contare su tre consiglieri – dal Megafono a Centro democratico non sia stato indolore. Gli ex alleati megafonisti non l’hanno certo mandata a dire e, se il coordinatore provinciale, Giuseppe Caudo ha invitato il vicesindaco alle dimissioni, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, anche lui a Catania, ma per l’inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar, non ha tergiversato. “Io rispetto le idee altri – ha detto Crocetta – ma a nessuno permetto di insultare e di essere così irriconoscente e di utilizzare il movimento, i partiti, come taxi. Se uno agisce così, vuol dire che è così, quindi ha fatto bene ad andarsene. Il Megafono ha bisogno di giovani, di donne, che rappresentano le istanze della società e quando vanno nelle istituzioni non ci vanno per la poltrona, per avere il potere, o pensando a come piazzarsi poi in una lista alle nazionali. Ci vanno – ha proseguito e concluso il presidente – per svolgere un’opera di servizio. Sicuramente dai nomi che ho sentito siamo non alla Prima Repubblica, ma a ben altro. E dispiace che certi giovani si lascino affascinare dalle sirene del potere”.
M.T.