Il Consiglio comunale di Catania ha approvato il nuovo contratto da stipulare con la partecipata che entrerà in vigore probabilmente da aprile. Per Manlio Messina (Fratelli d’Italia An) è “stato scritto con i piedi”. Tra le novità: aumento del costo orario, nuove tariffe per la sosta notturna, sosta limitata a due ore nelle vie commerciali e multe più leggere per chi ha il tagliando scaduto da non più di un’ora
Catania – Il Consiglio comunale ha approvato le nuove tariffe per la sosta negli stalli blu che adesso costerà 87 centesimi di euro invece di 75. “Un aumento che rappresenta solo un adeguamento all’aumento Istat per una tariffa che non è mai stata aumentata da nove anni” dicono dall’amministrazione e da Sostare. Le novità non riguardano solo l’aumento della sosta oraria, anche i residenti pagheranno di più con un abbonamento che più vicino ai 20 euro rispetto ai 15 che hanno pagato fino a oggi. Tariffe che dovrebbero entrare in vigore non prima del mese di aprile: “il contratto è ancora all’ufficio di presidenza – ci dicono dalla partecipata del Comune – per essere redatto e adeguato a tutti gli emendamenti – targati per lo più da Fratelli d’Italia/AN e Progetto popolare (Carmelo Nicotra, Ludovico Balsamo, Roberto Tudisco, Manlio Messina) – che sono stati proposti e approvati, poi andrà alla firma e finalmente a Sostare”.
I DETTAGLI – Occorrerà un po’ di tempo quindi per applicare tutto ciò che prevede e cioè: aumento del costo orario da 0,75 a 0,87 centesimi di euro; aumento dell’abbonamento per i residenti che costerà circa 20 euro; la sosta notturna avrà un costo massimo di 1 euro per tutta la notte (dalle 21 alle 3 di notte) e nelle zone interessate dovranno essere apposti cartelloni luminosi ben visibili; nelle strade commerciali della città (si attende l’elenco in dettaglio in mancanza del piano commerciale) la sosta consentita sarà solamente due ore ma non è ancora chiaro se il costo (per le due) ore sarà di 1 euro o di € 1,74 (cioè il costo orario 0,87 centesimi x 2) e neanche come si farà a pagare la cifra corretta usando le colonnine visto che non danno resto e non accettano centesimi. Aumenta di conseguenza anche il costo per il tagliando di mezza giornata che, non appena entreranno in vigore le nuove tariffe, si pagherà € 2,90. Non manca un aspetto positivo: è stata prevista una multa di 10 euro per chi ha il tagliando scaduto da meno di un’ora. Per chi è senza tagliando la multa rimane invariata e si calcola moltiplicando il costo orario (0,87 centesimi) per 35 volte. L’ultima novità riguarda i possessori di partita iva, per loro sono stati previsti carnet da 20/50/100 ticket fatturabili.
Le novità sembrano esserci ma non mancano i detrattori, vuoi perché le colonnine non accettano i centesimi “ma il parcheggio si può pagare anche con easy park, neos parck, ticket e carta prepagata. Catania è la prima città europea a offrire ben cinque modalità di pagamento” affermano da Sostare. Vuoi perché altro si voleva da questo contratto che secondo il consigliere d’opposizione Manlio Messina (Forza Italia An) è “stato scritto con i piedi”.
Messina, Siete soddisfatti di questo contratto?
“Assolutamente no. È un contratto di servizio fermo agli anni Novanta che prevede solo ed esclusivamente il pagamento della sosta. Non c’è nessuna novità per la pubblicità, i residenti, i servizi. Nulla. In nessuna parte d’Italia i residenti pagano, solo a Catania. Oggi l’unico interesse che hanno è quello di coprire il buco di bilancio a danno dei cittadini. Da tre anni Sostare è in deficit e la legge prevede che al terzo anno di deficit bisogna dichiarare il fallimento. Ecco il perché questi aumenti”.
Residenti che non dovrebbero pagare, cioè?
“Certo. Noi avevamo presentato un progetto legato a un piano della viabilità tramite l’attivazione dei parcheggi scambiatori. L’amministrazione giustifica l’aumento attuale con l’obiettivo di disincentivare gli automobilisti di venire in centro con l’auto. E sarebbe ottimo se venissero offerti servizi pubblici efficienti. Non esistono proprio. Se i parcheggi scambiatori fossero attivati con i quattro brt già progettati, il problema sarebbe quasi risolto. Il punto è che non è stato applicato, all’interno di questo piano della sosta, un piano della viabilità alternativo e sostenibile. Riguardo ai residenti c’è da dire che in questo momento ci sono 5000 abbonati che parcheggiano negli stalli blu a fronte di 8.000 stalli complessivi. Si dovrebbe consentire ai residenti di parcheggiare vicino casa, prevedendo degli stalli al di fuori di quelli blu, a un costo simbolico di circa 4 euro l’anno. I 5000 stalli a quel punto sarebbero liberi, e pur lasciandoli a € 0,75 farebbero incassare di più”.
Prevede problemi da questa tariffa con centesimi dispari?
“Di sicuro visto che le macchine non accettano i centesimi né danno resto. Sarà un modo per incassare di più a danno dei cittadini, pur offrendo una sosta più lunga (che potrebbe anche non servire) negli stalli che non si trovano nelle zone commerciali”.
Quali sono le strade commerciali?
“Non si sa neanche questo. In teoria dovranno essere specificate le vie (zone limitrofe vie Etnea, corso Italia, via Umberto) visto che non abbiamo un piano commerciale e predisporre dei cartelli che informano gli automobilisti. Ovviamente la sosta è limitata a due ore – conclude Messina – ma si potrà parcheggiare anche per più tempo, basterà rifare il biglietto”.
In totale disaccordo è Confcommercio Catatania che tramite il vice direttore Sorbello ha dichiarato: “Abbiamo la sensazione che il Consiglio abbia subito l’aumento imposto dall’amministrazione e che non votarlo avrebbe rappresentato un palese atto di sfiducia al Sindaco”.
Monica Adorno