La piccola cittadina della Nuova Zelanda del sud ha un tasso di disoccupazione pari a due, inteso come due sole persone non occupate per scelta
Posti di lavoro, case a prezzi stracciati, buona qualità di vita, livello di disoccupazione pari a zero: questa è Kaitangata una piccola cittadina della Nuova Zelanda, nella regione di Otango, dove l’offerta di lavoro supera la domanda.
Sembra incredibile solo a pensarlo considerato il tasso di disoccupazione con il quale si convive in Italia, eppure è vero. Esiste un luogo a ventimila chilometri di distanza dall’Italia, dove non esiste disoccupazione, un luogo dove i lavoratori li vanno a cercare nei paesi limitrofi, perché il lavoro c’è, ma mancano gli operai.
Kaitangata si trova nel Sud del Paese che ha fatto del rugby lo sport nazionale; è un piccolo paradiso rigoglioso, ricco di verde, tranquillo e con un grande problema di lavoro: quello dell’abbondanza di occupazione. D’inverno deve convivere con un po’ di freddo in più, ma questo è forse l’unico problema della cittadina in oggetto. Nel piccolo villaggio di Kaitanga ci sono oltre mille posti di lavoro vacanti, tanto è vero che qualche giorno fa, scherzando ma forse non troppo, il sindaco di Clutha, una cittadina del distretto di Kaitangata ha dichiarato che il tasso di disoccupazione sarebbe pari a due. Ma non al due per cento come si potrebbe pensare bensì proprio a due unità, cioè una coppia di individui che sarebbero gli unici due senza un lavoro in tutta l’area più per pigrizia che per altro. Dunque, ci sono posti di lavoro, ci sono case a prezzi abbordabili, ma non ci sono lavoratori. Cosa fare per tanto per superare il problema? Offrire lavoro, soldi e case a chi magari non ha alloggio e occupazione attraverso una campagna social. È questo quello che hanno fatto gli abitanti dell’area che hanno lanciato una campagna di reclutamento quanto meno singolare.
L’offerta prevede una casa del valore di almeno 150 mila dollari australiani, una porzione di terreno e naturalmente un lavoro nel settore della trasformazione lattiero casearia. La suddetta filiera e il settore del congelamento rappresentano due sezioni, dove nell’area il lavoro straripa. Lontano dalle grandi città la comunità di Kaitangata è di quelle vecchio stile, dove ci si conosce tutti e ci si dà del tu, le case non si chiudono a chiave, i bambini giocano per strada rincorrendo un pallone e la vicina di casa è sempre pronta a darti una mano e a portarti la famosa crostata di mele.
Dopo l’avvio della campagna per il reclutamento di giovani che abbiano voglia di lavorare sono già oltre 5000 le richieste ricevute dalla comunità da parte di chi ha deciso di chiudere con il passato per aprire un nuovo capitolo della vita più naturalista e per certi versi anche più sereno.
Per dire stop alla disoccupazione, basta solo fare le valigie, studiare un po’ di inglese, dare un calcio al passato e partire per l’altra parte del mondo….
In ogni caso e per non sbagliare prima di qualsiasi cosa è bene dare un’occhiata alle leggi sull’immigrazione attualmente in vigore in Nuova Zelanda (https://www.immigration.govt.nz/new-zealand-visas). E poi buon inizio di una nuova vita a tutti quelli che sceglieranno un cambio di rotta.
Antonietta Licciardello