Catania – Come un fulmine a ciel sereno poche ore fa Catania si è svegliata dal riposino pomeridiano con una rivoluzione che ha investito l’Università di Catania. Rivoluzione che potrebbe, da qui a un mese circa, far indire nuove elezioni per rinnovare gli organi statutari. Questo sarebbe quanto deciso dal Consiglio di Giustizia Amministrativa in merito a un ricorso presentato dalla professoressa Febronia Elia alcuni anni fa e in parte – forse – già superato da eventi successivi. Insomma potrebbe essere che la sentenza del CGA arrivi un po’ in ritardo visto che il ricorso era già stato bocciato dal Tar.
Il problema sembra riguardare lo statuto che era stato approvato nel 2011 (quindi dall’amministrazione precedente a quella di Pignataro) e che il Miur aveva contestato, perdendo.
Il Cga ha oggi dato ragione al ricorso e al Ministero ma tre anni dopo e a uno Statuto che, a sua volta, era già stato ulteriormente modificato dall’attuale amministrazione nel 2014. Statuto (quello del 2014) su cui il Miur aveva detto “che le modifiche operate erano conformi alle proprie osservazioni da cui era scaturito il contenzioso originario”.
Ora, la sentenza impone nuove elezioni. Ma questo significa che bisognerà indirle per rinnovare tutte le cariche o solo quelle che sono state oggetto del contenzioso (Senato Accademico e Consiglio)? È quello che stanno cercando di capire all’interno dell’Università analizzando la sentenza che parla genericamente di organi statutari.
La sentenza dice, in ogni caso, che il Rettore Giacomo Pignataro deve indire nuove elezioni entro 30 giorni. E che se non lo fa arriva un commissario ad acta.
Intanto arriva una nota dall’Università che dice: «La sentenza n.243/2016 resa dal CGA e pubblicata in data odierna è oggetto di attenta valutazione per provvedere alla sua compiuta applicazione, fermo restando che le procedure per la ricostituzione di alcuni degli Organi statutari (Senato accademico, Consiglio di amministrazione e Collegio dei revisori dei conti) sono già in corso».
Monica Adorno