Raccolti oltre 10 milioni di euro con l’sms solidale affidato alla Protezione Civile per la ricostruzione. Sui social impazza la polemica. Enrico Mentana difende a spada tratta le raccolte dei fondi e Fiorello mette in guardia dagli spettacoli-eventi pro-terremoto
I morti del terremoto del Centro Italia sono quasi trecento. In dettaglio – secondo una fonte Ansa aggiornata alle 14 di martedì 30 agosto – sono 231 ad Amatrice, 11 ad Accumoli e 50 ad Arcuata. Nelle tende dormono in circa 2900, mentre sui dispersi la Protezione civile non si esprime e dà per buoni i 10 indicati dal sindaco di Amatrice. Intanto ci sono due regioni distrutte con il loro patrimonio artistico andato in fumo e un’Italia intera disperata davanti alle immagini di un simile disastro e, allo stesso tempo, in corsa verso una qualunque forma di solidarietà. Perché mai come questa volta la voglia di partecipare in prima persona è stata così tangibile e non mi riferisco ai selfie pubblicati da chi ha mandato un sms o un bonifico o uno scatolo di latte in polvere… (che poi, a ben guardare i selfie cambiano poco la sostanza, se sono i maccheroni che riempiono la pancia). Parlo proprio della partecipazione che la stragrande maggioranza delle persone ha dimostrato affollando le autoemoteche messe a disposizione dalle associazioni o portando buste (infinite) di vestiti alla Croce Rossa o presso i Comuni che hanno organizzato le raccolte. E la dice lunga anche la cifra raccolta con l’sms solidale (15500): 10.483.928,00 euro è il dato aggiornato alle 12 del 30 agosto (cioè in sei giorni) sul sito della Protezione Civile.
L’ho riscontrata solo io questa corsa alla solidarietà? E mi chiedo se c’è sempre stata o ce ne accorgiamo di più perché viviamo in questo mondo social che enfatizza la realtà? Però le autoemoteche prese d’assalto non sono social, sono reali. Anche i vestiti e gli alimenti a lunga conservazione sono reali, così tanto che è stato necessario bloccarli. La Fondazione Banco Alimentare ha chiesto, anzi quasi pregato, di contenere questa foga d’amore per lasciarla esplodere nuovamente tra qualche settimana o qualche mese, quando la necessità di avere cibo disponibile per chi ha subito il terremoto sarà di nuovo un’emergenza. Tutto questo ha poco a che fare con i social e con le polemiche che proprio sui social si alimentano a dismisura. E se da un lato Enrico Mentana difende a spada tratta, quasi fosse un paladino d’altri tempi, i soldi che vengono raccolti dalla Protezione Civile per la ricostruzione o la campagna “Un aiuto subito” promossa dal Corriere della Sera; dall’altro lato Fiorello lancia un sasso, e anche un macigno, contro i tanti eventi organizzati dal mondo dello spettacolo per raccogliere fondi per i terremotati: “Mi hanno già chiamato per chiedermi di partecipare a quattro diversi eventi il cui ricavato dovrebbe andare a favore dei terremotati”, a dichiarato lo showman a Repubblica, che si chiede però quanti siano i soldi che verranno realmente devoluti in beneficenza. “O va tutto in beneficenza, anche i soldi per il palco le luci e quant’altro o non va bene. Adesso si faranno un mare di spettacoli pro-terremoto. Forse mi fiderei di più – ha concluso Fiorello – se l’evento lo organizzasse una onlus. Io preferisco fare la mia beneficenza privatamente”.
Forse saremmo tutti più tranquilli se le raccolte fondi fossero accoppiate a un pallottoliere digitale che aggiornasse il risultato di minuto in minuto, un po’ come fa Telethon anche in tv. Va precisato, però, che dal 2011 per le raccolte fondi sono state definite, dall’Agenzia del Terzo settore, delle linee guida ben precise con regole di trasparenza e verificabilità sia verso i donatori sia verso i beneficiari. Che poi tradotto significa, date il via libera alla vostra voglia di solidarietà ma preferite sempre organizzazioni conosciute e affidabili.
Monica Adorno