Il parcheggio verrà gestito da Amt e Sostare. I primi 30 minuti sono gratis poi la tariffa scatta ogni mezz’ora. La sosta a pagamento è prevista per 23 ore al giorno
Catania – “È un progetto di riqualificazione del centro storico della città”. Così il sindaco di Catania Enzo Bianco ha presentato alla città due grandi novità. La prima è la chiusura totale al traffico veicolare di via Dusmet nel tratto iniziale dall’ingresso della Pescheria fino all’ingresso del parcheggio Borsellino (incrocio con via Jonica, anch’essa di conseguenza chiusa al traffico) nelle ore diurne, dalle ore 8 alle ore 21. La seconda è l’apertura del parcheggio di piazza Borsellino che sarà gestito da Amt e Sostare. Oltre a ciò anche un restyling dei capolinea degli autobus urbani e extraurbani. Per dovere di cronaca è bene ricordare che il progetto e il finanziamento erano stati realizzati e ottenuti dall’amministrazione Stancanelli tre anni e mezzo fa. Il prossimo passo per migliorare ancora di più la mobilità di questa zona è quello di attivare il Brt.
Gli stalli del nuovo parcheggio a disposizione degli automobilisti sono 186: 108 gestiti da Amt e 78 da Sostare. L’obiettivo del parcheggio è quello di favorire l’accesso al mercato storico della Pescheria ma anche ai negozi ed ai siti culturali e museali del centro storico e, di conseguenza, le tariffe sono state calibrate cercando di privilegiare la sosta breve.
I costi. Per quanto riguarda la sosta diurna, dalle ore 7,00 alle ore 20,00, la prima mezz’ora è gratuita poi aumenta ogni mezz’ora fino a tre ore: 1 ora 50 centesimi, 1 ora e mezzo 1 euro, 2 ore 1,50 euro, 2 e mezza 2 euro, 3 ore 3 euro. Dopo le 3 ore lo scatto è di 1 euro ogni ora in più di sosta. Per quel che riguarda la sosta serale e notturna, dalle ore 20,00 alle ore 7,00 anche in questo caso la prima mezz’ora è gratis, 1 ora è 50 centesimi, 1 ora e mezza 1 euro e 2 ore 1,50 euro; superate le due ore e, in ogni caso, per l’intera sosta notturna il costo è di 2 euro.
Ascom Confcommercio: bisogna aprire i parcheggi di piazza Lupo, Verga e Sanzio, dotare la città di un Piano Commerciale e regolamentare i Dehors
L’apertura del parcheggio Borsellino e la chiusura del tratto di via Dusmet “sono una bella notizia” affermano i vertici di Ascom Confcommercio, ma questo non basta. “Abbiamo bisogno di una strategia complessiva con interventi strutturali che permettano di razionalizzare i flussi veicolari nell’ottica di integrare i diversi modi di trasporto. Ciò è indispensabile sia per migliorare la qualità ambientale della nostra Città sia le sue dinamiche e performance economiche-commerciali.
“La città necessità di interventi urgenti in tema di mobilità e sul riordino del commercio. In primo luogo – spiega Francesco Sorbello vice direttore di Confcommercio Catania – occorre riprendere i progetti di parcheggio interrato in Piazza Lupo, piazza Verga e piazzale Sanzio (questi addirittura dell’amministrazione Scapagnini) che valgono rispettivamente 430, 1300 e 1080 posti auto circa. Quello di piazza Lupo sarebbe funzionale anche alla movida catanese e anche piazza Spedini potrebbe essere gestita meglio, da lunedì a venerdì, affidando anchela sosta all’AMT con l’impegno a garantire un collegamento rapido con il centro. Questi progetti sarebbero integrati e complementari con la metropolitana.
“Veniamo al Piano Commerciale – prosegue Sorbello – La legge che prevede che i comuni debbano dotarsi dei piani commerciali è del 1971. Catania continua a non averne mai avuto uno. Questo dato la dice lunga sull’immobilismo che in questa Città l’ha avuta vinta. Ci siamo proposti, sei mesi fa, per elaborare a titolo gratuito un piano commerciale e non abbiamo avuto alcuna risposta, neanche un “grazie ma stiamo provvedendo”. Ora abbiamo proposto al nuovo assessore Lombardo di costituire un tavolo tecnico, che veda insieme tecnici comunali e Confcommercio, per elaborare le prime linee guida.
“Infine il Piano Dehors – continua Sorbello -. Dopo il fallimento di due anni fa che ha visto il regolamento impantanarsi in Consiglio Comunale per poi essere addirittura ritirato dall’amministrazione, non se n’è più parlato. Abbiamo elaborato proposte architettoniche che riteniamo siano compatibili con il centro storico e che possano essere “spendibili” presso la soprintendenza. Il punto di partenza è che se riusciamo a permettere alle aziende di utilizzare strutture coperte che servano per 4/5 mesi l’anno al riparo dalle avverse condizioni meteo – pioggia, vento e freddo – si avrebbe un impatto occupazionale di circa duecento unità, offrendo un servizio ai cittadini ed ai turisti, con beneficio per l’appeal del sistema città”.