Due appuntamenti con la lirica al PalaJonio di Augusta e poi a Catania. Il mezzosoprano catanese darà prova della sua bravura su due palchi diversi a pochi giorni di distanza
Due interpretazioni importanti in 18 giorni, Cenerentola ad Augusta con la direzione artistica del tenore Marcello Giordani e Mamma Lucia nella Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni che andrà in scena a Catania. L’opera lirica rossiniana andrà in scena il 13 marzo, mentre per ascoltare le note, intense, dal palco del Metropolitan bisognerà attendere il 30 marzo. E sembra che nuove date siano già scritte nel carnet di Sabrina Messina, il mezzosoprano catanese che riscuote successi con le sue interpretazioni.
Tantissimi ed interessanti i suoi impegni lavorativi artistici che la vedono protagonista in una serie di concerti e gala lirici a Catania, da “Gustando e Degustando l’Opera” a un “The con la lirica” che si è tenuto nell’antico palazzo catanese Dimore de Mauro.
Abbiamo incontrato Sabrina e ci ha parlato di sé e dei suoi impegni… chi è Sabrina Messina?
“È una ragazza di 28 anni che sin da bambina voleva fare la cantante lirica e che grazie alle sue uniche forze, alla testardaggine, alla determinazione e alla sua grande spinta interiore sta cercando, e in parte riuscendo, a vivere il suo sogno nella realtà di ogni giorno. Sabrina è una donna forte ma fragile al tempo stesso, con carattere, molto solare, quasi sempre sorridente e dinamica, impulsiva, sincera, solare e determinata… forse troppo”.
Questo suo modo di essere coincide con il suo lato professionale?
Cerco di dare completezza alla mia arte, per questo ho studiato danza classica e moderna per sei anni, ho curato molto anche recitazione e interpretazione proprio perché non voglio che le mie performance siano solo canore ma riescano a trasmettere espressività e “cuore”. Credo di essere un’artista molto generosa che si sofferma moltissimo sulla tecnica che è fondamentale, ma è anche altrettanto importante la comunicazione, la gestualità scenica, il dominare il palco, l’emotività. Voglio che alla fine di un’interpretazione il pubblico veda non solo l’artista che è in me – che canta bene, che domina la scena, che indossa i suoi abiti pomposi e i suoi gioielli sottolinea la Messina – ma anche le mie emozioni… il cuore di Sabrina”.
Cosa ama del mondo dello spettacolo?
La magia e l’unicità che solo l’opera riesce a dare. Lo stare sul palcoscenico. Il vivere milioni di storie e di trame diverse interpretando tantissimi personaggi pur restando se stessi. Conoscere colleghi che condividono, come te, quell’unica grande passione che è la musica.
Cosa odia?
“La falsità, i raccomandati, i compromessi e la speculazione di denaro”.
Faccia una critica al suo mondo…
“Io credo che dovrebbe vincere sempre e solo la meritocrazia nell’arte. Credo che i giovani vadano valorizzati sempre… sostenuti, incentivati, invogliati e non sfruttati! Abbiamo bisogno di persone che credono nel talento, quello vero”.
Come si immagina tra dieci o venti anni…
“Non immaginerei ne vorrei immaginare una vita diversa da quella che sto vivendo. Mi piace la mia vita così com’è con il lavoro, la mia famiglia, le giornate incasinate… la immagino così anche tra vent’anni e spero che sarà davvero così”.
Lavoro e famiglia si conciliano bene o è un’impresa?
“Cerco di dare il massimo senza trascurare mai la mia famiglia e, soprattutto, la mia bimba, lei ha bisogno di me e io di lei… faccio i salti mortali per portare a termine ogni cosa al meglio”.
La famiglia può essere un ostacolo per un artista?
“Una vita senza amore e senza affetti non è vita… non immaginerei nemmeno la mia esistenza senza tutte le persone che amo. Sono loro che mi danno la carica per fare tutto e che mi regalano la gioia di vivere… il mio lavoro è importantissimo ma loro non verranno mai trascurati”.
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