Due geni dell’arte contemporanea in mostra a Catania. Andy Warhol al Castello Ursino fino al 3 maggio, Escher a Palazzo della Cultura da domenica 19 marzo
Catania – 58 opere in un crescendo di colori e di “pezzi” che incantano anche i più piccoli. In un sunto estremo è questo la mostra “Il genio di Andy Warhol” esposta nelle sale storiche del Castello Ursino. Inaugurata sabato 11 marzo, rimarrà aperta fino al 3 maggio per la gioia di grandi e piccini in ossequio a quel diktat di Warhol che voleva l’arte popolare (da qui Pop Art) accessibile a tutti. Ritratti semplici e senza profondità in cui sono i colori sgargianti o i bianchi e neri accesi a fare la differenza, oppure ancora lustrini e punti luce che catturano e fanno rimbalzare la luce. Non si può rimanere indifferenti a effetti così evidenti. Bisogna amarle le opere di Andy Warhol e farlo non è per niente difficile.
“Andy Warhol era il re della Pop Art che per lui significava amare le cose – ci spiega Eugenio Falcioni di EF Arte –. Ha vissuto in un’epoca industriale tanto che il suo sogno era quello di diventare una macchina. Ed è per questo che abbandona la profondità della visione a favore della semplicità. La sua carriera inizia come disegnatore per riviste importanti come Vogue, ad esempio, e poi è passato alla macchina fotografica ma di fatto – continua Falcioni – non ha mai dipinto nulla. In questo consiste il suo voler essere una macchina. Ed ecco perché non c’è né un percorso da rispettare per ammirare queste opere né un modo per leggerle. Ed è per questo che anche i bambini amano Warhol.
“Diverso è il discorso se parliamo di contenuti. In questa mostra – e per la seconda volta in Italia, precisa Falcioni – vengono esposti gli acetati. Sono quelle lastre che iniziano il loro processo dalla fotografia. Lui, Warhol, usava la polaroid. L’unica fotografia che si può definire “pezzo unico” proprio perché non è riproducibile. Da qui, dalla Polaroid, Warhol faceva i ritratti e il suo genio del colore esplodeva. È nata così la serie “Marilyn” con la versione rosa che è la preferita da tutti, anche da chi le colleziona. Per me – conclude Falcioni . sono tutte belle le Marilyn, come lo è il ritratto di Liz Taylor”.
Ma Warhol è questo e tanto altro e tra le 58 opere esposte al Castello Ursino si trova un rarissimo Mao serigrafato su carta da tappezzeria, i flowers e gli inviti dedicati a Mick Jagger e una serie di cimeli di straordinario valore storico, tra i quali le chitarre firmate originali da Diana Ross e Michael Jackson con il mitico cappello bianco autografato. E ancora la Brillo Box, la bottiglietta in vetro argentato della Coca Cola, e le opere dedicate a Muhammad Ali e Rocky Balboa presentate con la cintura originale del titolo mondiale vinta da Cassius Clay e da lui stesso autografata.
Eppure Warhol non è l’unico nome famoso che avremo a Catania. Domenica 19 marzo si inaugura a Palazzo della Cultura la mostra dedicata a Maurits Cornelis Escher. Due beni nomi con cui iniziare il 2017.
“In effetti abbiamo avuto Ligabue e Chagall, ma di sicuro il 2017 inizia bene – commenta Orazio Licandro assessore alla Cultura del comune di Catania – con due grandi della storia dell’arte. Diversi tra loro ma capaci di esercitare, entrambi, un’attrazione particolare nel pubblico giovanile. In più possiamo dire che la città è entrata in un circuito importante di cui si parla positivamente”.
Una frase per descrivere l’opera di Warhol.
“In lui c’è il genio e l’estro dell’artista, la capacità di immettere in un circuito, che si potrebbe definire ragionamento artistico, dei personaggi del cinema, come Marilyn, o della politica, come Mao. Ma ha anche dato il suo estro a oggetti di uso quotidiano”.
Ci sono punti di contatto tra Warhol ed Escher?
“Non faccio il critico ma certamente se ne possono trovare tanti, anche Escher era un genio visionario. Un uomo che legava insieme mille sue competenze, tra queste la fisica e l’ottica. Oltre ovviamente a questa tensione artistica molto forte”.
La mostra di Escher arriva a Catania dopo essere stata a Palazzo Reale di Milano. È uguale all’ultima tappa?
“A Catania avremo qualcosa in più. Alcune opere particolari che provengono da Roma allargheranno l’esposizione meneghina”.
Andy Warhol finirà a maggio, cosa arriverà dopo?
“È in fase di allestimento una mostra importante con pezzi che appartengono alla collezione dei Benedettini, poco visti e poco valorizzati”.
Sul museo Egizio cosa c’è da dire?
“Non intendiamo alimentare polemiche, la sindaca di Torino ha dimostrato di essere una persona intelligente e ha messo la parola fine a questa diatriba”.
L’Egitto a Catania arriverà?
“Arriverà” conclude Licandro.
La mostra “Il genio di di Andy Warhol” è stata promossa dalla Fondazione Mazzoleni e da EF Arte, insieme al Comune di Catania e gode del patrocinio del Museo Civico di Castello Ursino e dell’assessorato regionale ai Beni Culturali. Rimarrà esposta al Castello Ursino fino a mercoledì 3 maggio, si può visitare tutti i giorni dalle 9-18. Il biglietto è di € 6 e comprende il primo livello del Museo Civico e la Pinacoteca. Per bambini minori di 10 anni l’ingresso è gratis, ridotto per gruppi e classi di studenti accompagnati da insegnanti € 2. La biglietteria chiude un’ora prima.
Monica Adorno