L’eccellente regia di Monica Felloni ha portato in scena ai Viagrande Studios 15 ragazzi disabili del CSR come prova conclusiva del laboratorio teatrale “Normali metamorfosi”
Viagrande – Sessanta minuti o poco più. “Danza in pausa” è durato “il tempo giusto per innamorarsi e lasciare, poi, l’amore” dentro ognuno di noi. Le parole di Piero Ristagno danno fiato ai pensieri di è rimasto seduto a guardare lo spettacolo diretto magistralmente da Monica Felloni. Un inno all’integrazione a tutto tondo non per forza indirizzata a chi vive, questa vita, in modo un po’ diverso dagli altri, ma anche a chi si sente normale e normale poi in fondo non è.
Di certo è strano questo spettacolo, ti fa ridere e ti trascina in un bar o a casa di amici per guardare una partita di pallone che non c’è. Segui i falli, i rigori, i gol. E alla fine ti giri persino a cercare quello schermo che lì sul palco, in prima fila, stanno guardando con tanta passione. E lo sai già che quello schermo è solo immaginario, ma ti giri lo stesso. Per scrupolo. E ti ripeti che un po’ folle lo sei anche tu. Però li hai ascoltati e guardati con attenzione mentre recitavano e ballavano ognuno con la sua carrozzina. E l’hai notato che ogni carrozzina era diversa dall’altra, ognuna per un modo diverso di essere normale.
E mentre quelle danze e i loro sketch ti strappavano un sorriso, immediatamente si aggiungeva un moto di rabbia contro quella Natura così eccezionale a creare il mondo e le sue creature e così spietata, a volte, nei suoi sbagli. E ti arruffi e ti chiedi, insieme alla voce fuori campo: “ma questo Dio che crea e disaggrega, distrugge e, nella sua pausa (che è la sua immortalità) ricrea, che fa?”. Ma dura poco anche questo. Quasi all’improvviso una signorina si alza dalla carrozzina e si mette in piedi. Dietro di lei c’è Margherita Papisca che per tutto lo spettacolo ha dato l’anima e il corpo e insieme diventano un corpo solo. Anche la voce è una, quella di Alfina Fresta e non ci sono applausi che possono bastare per spiegare cosa son capaci di creare quelle corde vocali. È la melodia più vicina alla voce di Maria Callas che avremmo mai potuto immaginare di ascoltare dal palco dei Viagrande Studios.
E poi comprendi che è tutta colpa del divino che c’è in ognuno di noi ed è questo lo spirito che la compagnia Neon Teatro e i ragazzi del CSR hanno voluto dimostrare con Danza in pausa.
“Abbracciami anche se non ho braccia né piedi e nemmeno testa. Amami anche quando di te penseranno che sei un po’ matto. Sono poca cosa ma ti ascolto, ti do respiro, esisto”. Un inno alla gioia, alla bellezza della vita, tumultuosa come il mare in tempesta, mai fermo con il suo “movimento di andata e ritorno”, felice come una risata, la risata che è un “ponte che ci unisce ad un angolo del cuore ove sorge sempre l’estate”. La gioia di esistere, la bellezza di essere perché si è insieme agli altri, e diventare così immortali in un modo che sa di magico e inspiegabile. Alla fine è stato un tripudio di applausi per gli attori in scena.
Danza in pausa è lo spettacolo conclusivo dell’edizione 2016-2017 del laboratorio teatrale Normali metamorfosi realizzato dal Consorzio Siciliano di Riabilitazione-AIAS della provincia etnea in collaborazione con la compagnia Neon. Un laboratorio di teatro integrato, andato in scena quest’anno per la seconda edizione, che ha coinvolto 15 ragazzi e ragazze disabili.
“Danza in Pausa è la celebrazione di quell’istante in cui scopriamo che siamo tutti immortali, uguali – spiega il direttore artistico di NeonTeatro Piero Ristagno – Danza in Pausa è l’esaltazione delle capacità residue di persone con handicap e di noi tutti in quanto divinità. Nessuno di noi cosiddetto normale penserebbe di avere delle capacità residue. Invece, le abbiamo, sono quelle che ci avvicinano al Divino”.
“Tutto quello che in tanti anni abbiamo fatto per i nostri disabili, lo abbiamo realizzato per dare risposte a questi nostri figli e alle loro famiglie. E al di là della riabilitazione, necessaria per ognuno di loro, vogliamo provare a dare nuove prospettive ai nostri ragazzi, facendo cultura, poesia, creando magia come stasera” ha detto il presidente del CSR, Sergio Lo Trovato, insieme a Manuela Lo Trovato, presidente di AIAS di Catania che quest’anno compie i 50 anni.
Gli interpreti del CSR: Laura Asero, Marco Catania, Antonino Colella, Vanessa Di Mauro, Vincenzo Di Mauro, Gaetano Distefano, Diana Gullotta, Gina Laconeo, Giuseppe Messina, Giovanna Migliore, Costantino Mirulla, Emilio Rizzo, Carmelo Sciuto, Antonino Torre, Maria Chiara Zappalà. La cantante lirica Alfina Fresta. Operatori del CSR: Cristina Barbaro e Margherita Papisca. Coreografie e costumi di Manuela Partanni. Video di Jessica Hauf. Creatori e interpreti di NeonTeatro: Patrizia Fichera, Stefania Licciardello, Manuela Partanni.
Monica Adorno