Domenica 4 marzo i seggi rimarranno aperti dalle 7 alle 23, per votare bisognerà avere la scheda elettorale e un documento di identità in corso di validità
Alla fine di questa campagna elettorale che proprio oggi celebra il suo ultimo giorno, finalmente siamo arrivati al momento della verità scevra da pronostici e sondaggi. Domenica 4 marzo si vota in tutta Italia per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica e per la prima volta si voterà applicando il Rosatellum un misto tra maggioritario e proporzionale che vedrà scegliere tra candidature uninominali e plurinominali. In totale bisognerà scegliere tra 12.428 candidature e questa scelta comporrà il prossimo Governo: 630 deputati alla Camera (232 assegnati dai collegi uninominali con il maggioritario e 386 dai collegi plurinominali, più 12 dalla circoscrizione estero) e 315 senatori (116 seggi assegnati con il maggioritario, 193 con il proporzionale, più 6 dalla circoscrizione estero).
Si vota solo domenica 4 marzo e i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 (in Lazio e in Lombardia si vota anche per il rinnovo dei governi regionali e lo spoglio di queste schede inizierà alle 14 di lunedì 5 marzo) e lo spoglio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi.
Per esercitare il diritto del voto bisognerà presentarsi ai seggi con la scheda elettorale e un documento di riconoscimento in corso di validità. Chi fosse sprovvisto dell’una o dell’altro può rivolgersi agli uffici anagrafici ed elettorali del proprio Comune di residenza che rimarranno aperti per tutta la durata delle operazioni di voto, assicurando così, il più possibile, un corretto svolgimento delle procedure.
Il silenzio elettorale scatta il giorno prima e continua il giorno stesso delle elezioni, ecco perché le campagne elettorali si concludono il venerdì precedente (il 2 marzo). Sabato e domenica, quindi, sono vietati comizi e propagande in piazza, in radio o alla televisione. Ed è inoltre vietata, in base alla legge 212/1956 e successive modifiche, qualsiasi forma di propaganda elettorale “entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali”.
Il Rosatellum è un sistema elettorale misto. Il metodo maggioritario vede l’Italia divisa in collegi elettorali: 231 per la Camera, 116 per il Senato. Vince il candidato che prende più voti. Il metodo proporzionale vede l’elezione di 399 deputai e 199 senatori in collegi plurinominali che sono 63 per la Camera e 34 per il Senato. Con questo metodo ogni partito presenta un listino bloccato che può essere formato da 2 a 4 candidati. I seggi vengono assegnati ai partiti che hanno superato il 3% dei voti in proporzione ai consensi ricevuti. I candidati vengono eletti in base all’ordine di presentazione nel listino e non è possibile esprimere una preferenza, tranne per i voti espressi dagli elettorali all’estero che eleggeranno 12 deputati e 6 senatori.
Agli elettori verranno consegnate due schede di colore diverso, una per la Camera e una per il Senato. Su ogni scheda ci saranno i nomi dei candidati uninominali, sotto i nomi ci sarà il simbolo del partito o dei partiti che lo sostengono con i nomi dei candidati dei listini proporzionali. Si potrà esprimere un solo voto per ciascuna scheda ma con tre possibilità:
1) mettere una croce sul simbolo del partito e il voto andrà al candidato uninominale e al listino proporzionale;
2) mettendo una croce sul simbolo del partito e sul nome del candidato. Il voto andrà, anche in questo caso, al candidato uninominale e al listino proporzionale;
3) metter una croce solo sul candidato del collegio uninominale. In questo modo il voto andrà a lui e a tutti i partiti che lo sostengono in proporzione ai voti ricevuti.
Se candidato e partito votati sono di coalizioni differenti la scheda verrà annullata. Non è ammesso, quindi, il voto disgiunto.
Monica Adorno