Diretto da Davide Garattini Raimondi con le coreografie di Melissa Zuccalà, è l’unico spettacolo di balletto che andrà in scena al Teatro Antico di Taormina questa estate
Danza, canto lirico, recitazione. Tre discipline si intersecano e si fondono per narrare e approfondire l’ambiguità sessuale attraverso le figure di Don Giovanni di Mozart e Baal di Brecht. Sono questi gli ingredienti di Amara satira omnia – ambiguità a confronto, grande opera di teatro danza della compagnia SBAM Sicily ballet around movement che, con la regia del milanese Davide Garattini Raimondi e le coreografie della valguarnerese Melissa Zuccalà, andrà in scena al Teatro Antico di Taormina giovedì 23 agosto.
«Amara Satira Omnia – dice Melissa Zuccalà – è l’unico spettacolo di balletto in programmazione questa estate al Teatro Antico di Taormina e per noi tutto questo coincide con la realizzazione di un sogno. Sono davvero soddisfatta del connubio artistico con il maestro Garattini, che ha creduto nelle potenzialità e nell’originalità del progetto e dal quale mi sono lasciata guidare senza alcuna esitazione. Sono convinta che la collaborazione tra le discipline sia linfa vitale per il mondo dell’arte e dello spettacolo».
«Quando Melissa Zuccalà – racconta Davide Garattini – mi ha proposto di collaborare con lei alla drammaturgia e curare la regia di questo progetto titanico sull’ambiguità, sono stato conquistato dal suo accostamento così naturale eppure mai azzardato tra Mozart e Brecht. Siamo partiti lavorando sulle musiche del compositore e sul testo del drammaturgo e alla fine ne è venuto fuori un lavoro in cui le parole di Brecht sembrano parlare di Don Giovanni e le musiche di Mozart quasi evocano Baal. Due mondi esagerati che ci hanno davvero fornito una fonte inesauribile di materiale per un lavoro corale che mette insieme tre discipline e svariate tematiche».
Dopo il grande successo della prima nazionale, avvenuta il 5 aprile al teatro Garibaldi di Enna, l’opera – prodotta da SBAM Sicily Ballet around movement, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura Comune di Valguarnera (dove è nata la Compagnia) e con lo speciale contributo del Goi-Grande Oriente d’Italia – sarà proposta a Taormina in una forma ampliata e rafforzata, che vedrà il soprano Miriam Žiarna (già protagonista del debutto) e i danzatori Giorgia Altabella, Chiara Arena, Adriana Aprile, Benedetta Cannolo, Kenia Conti, Cristiana De Gaetano, Noemi Mulé, Asia Scuderi e Fabio Gambuzza affiancati da tre guest artist di grande fama: il ballerino Branko Tesanovic, l’attore Massimo Zannola e il baritono Salvatore Grigoli. Inoltre, proprio nell’ottica di portare in scena diversi linguaggi artistici, sono previste le live performance dei creativi Elisa Morales, Totò Denaro e Dara Siligato e del maestro pianista Vincenzo Indovino.
«Quella che proporremo a Taormina – sottolinea il regista – sarà un’evoluzione dello spettacolo già andato in scena. Non si tratta solo di aggiungere artisti o ampliare la drammaturgia, ma di lavorare a una maturazione reale di questo grande progetto che può davvero contenere di tutto ed è in continua ebollizione. E questa ebollizione si nutre anche del forte senso ludico che ha accompagnato l’intera gestazione dell’opera. Abbiamo sempre giocato molto con la materia prima fornita dai due autori, creando un progetto che può andare in tante direzioni e che evolve e cresce in modo concentrico».
Un grande contenitore, nato a partire dalle similitudini del comportamento di due maschere che sono oggi stereotipi, che offre uno spunto di riflessione sull’ambiguità.
«All’orientamento drammatico – conclude la coreografa – si sostituisce la libertà epica di indugiare e riflettere, proprio attraverso la satira che è una “pillola” per addolcire una verità, una pratica dall’intento moraleggiante che suscita straniamento e riso. L’universo che ruota attorno al lavoro creativo che il maestro Garattini ha intessuto e cui abbiamo lavorato in un collegamento instancabile e originale tra Sicilia e Lombardia, spazia tra molteplici tematiche e differenti linguaggi espressivi che portano in scena, non solo l’ambiguità sessuale, ma anche squilibri sociali, vizi, prepotenze, etica e moralità».