Palermo – In una nota di fuoco inoltrata dall’Associazione Siciliana della Stampa pochi minuti fa, viene sottolineato l’assoluto disinteresse che il governo regionale, e il governatore Musumeci in primis, stanno dimostrando nella gestione degli uffici stampa e nella trasmissione delle notizie. Ora più che mai affidata all’improvvisazione e alla propensione personale. Eppure il presidente è un iscritto di lungo corso all’albo dei giornalisti e la “notizia” non rappresenta un mistero.
«Le speranze che si erano accese lo scorso 26 luglio, dopo l’incontro con il presidente Musumeci e l’assessore Razza – ha affermato il segretario regionale dell’Associazione Siciliana della Stampa, Roberto Ginex, unitamente ai componenti della Giunta esecutiva, del Consiglio regionale e ai segretari provinciali del sindacato unitario dei giornalisti – a Palazzo d’Orleans, sono andate deluse. Alla prospettiva di mettere ordine nel settore degli uffici stampa pubblici siciliani, il presidente Musumeci preferisce alimentare la confusione che si è determinata in questi anni e ritarda oltre ogni limite la convocazione del tavolo tecnico concordato in quell’incontro e che doveva essere insediato già all’inizio di settembre.
«Intanto non passa giorno senza dover registrare violazioni della legge 150 e la mancata applicazione di quel sistema di norme di cui la Sicilia si è dotata prima di ogni altra regione italiana. Nei comuni, sindaci e assessori recitano a soggetto ricorrendo ad ogni fantasiosa soluzione, chiedendo prestazioni professionali a titolo gratuito e sovrapponendo il piano dell’informazione istituzionale con quello della propaganda politica e della visibilità personale. «Gli uffici periferici della Regione non sono da meno (è di pochi giorni fa un comunicato della soprintendente ai beni culturali di Catania su una mostra al Monastero dei benedettini) e persino l’assessore Bernadette Grasso, che dovrebbe avere un ruolo da protagonista nell’atteso tavolo tecnico, in queste ore ha firmato un comunicato stampa sulla complessa vicenda della mobilità dei dipendenti regionali, comunicato fatto inviare dalla sua segreteria.
«Dispiace dover rilevare che, nonostante le dichiarazioni di disponibilità del presidente Musumeci, il governo non abbia fatto segnare alcuna discontinuità rispetto alla gestione Crocetta che ha segnato il punto più basso nei rapporti tra Regione e giornalisti siciliani con conseguenze devastanti che viviamo ancora oggi. Sorge il sospetto – per non dire la certezza – che anche nella classe politica regionale prenda piede quella voglia di disintermediazione che si è ormai impadronita di alcuni leader nazionali e che segna un allontanamento rispetto ai principi della democrazia.
«Gli uffici stampa pubblici, così come sono stati prospettati dalla legge 150 del 2000 (legge che a nostro avviso merita una revisione), sono uno strumento a servizio della trasparenza e dei cittadini, affinché siano correttamente informati sull’attività delle istituzioni e ne possano giudicare l’operato. Su questi temi, a quasi un anno dall’esito elettorale regionale, registriamo un sostanziale disinteresse al di là di dichiarazioni formali e delle aperture al confronto rilevatesi finora sterili».