Catania – «Faccia buon viaggio, ci vediamo a Settembre e stia attento in autostrada perché ci sarà l’inferno». Erano le 9,30 del 5 Luglio e, con macchina carica, moglie e cagnolina al seguito, partiamo da Tremestieri per andare a Letojanni.
Il viatico è di Davide, mio fruttaiolo di fiducia, che accogliamo facendo gli scongiuri di rito.
Entriamo in autostrada, corsia telepass libera, poco traffico, tutti incredibilmente disciplinati; si cammina a 110 km/h in tutta tranquillità. Con mia moglie commentiamo: “Stavolta Davide ha sbagliato in pieno”. Superiamo Acireale, poi Giarre e qualche chilometro prima di Fiumefreddo ci blocchiamo. Quattro frecce, distanza di sicurezza dal veicolo che ci precede… sperando che nessuno ci tamponi.
Pensiamo a qualche incidente. “Speriamo che non sia morto nessuno” dice mia moglie;
il cane vuole bere, ma fa troppo caldo e gli dico di tenersi la sete. Dopo una ventina di minuti scopriamo l’accaduto; stanno asfaltando una corsia.
E mentre non credo ai miei occhi, commento “Speriamo che finiscano entro stasera, se no domani sarà un caos”.
Superiamo il cantiere ma la strada resta a corsia unica; quasi fino all’ultimo rettilineo prima di Giardini, quindi dovranno lavorare per almeno cinque giorni.
Mentre ragioniamo con mia moglie sulla possibile durata di un tappetino d’asfalto posato il 5 Luglio con 40 gradi di temperatura e, verosimilmente, subito in uso, ecco un nuovo cantiere che blocca i tornanti subito dopo l’uscita di Giardini Naxos e la prima galleria direzione MESSINA.
Campeggia un cartellone con la scritta “OPERES”, forse il nome dell’appaltatore.
Orbene in latino operes significa “lavori”… il cartello c’è, ma i lavori No, e da molto tempo.
Sull’arcata della galleria una enorme scritta: “C A S”. Vuoi vedere che finalmente abbiamo compreso il significato dell’espressione, un po’ greve per la verità, di questi che “sono lavori del cas…”?
Alfio Franco Vinci