Il 21 è sempre un giorno importante nel calendario soprattutto in quello astronomico e meteorologico. Il 21 marzo è entrata la primavera e questo è un evento, diciamo così, normale; quello che succederà il 21 aprile sarà invece straordinario: verrà violata, in Parlamento, la nostra Carta Costituzionale.
Il Presidente del Consiglio infatti andrà in Parlamento, non già per chiedere l’autorizzazione a sottoscrivere il MES, così come dispone la Costituzione, ma per “informare” i Deputati delle sue intenzioni. E questo, in qualche modo, potrebbe rappresentare l’uscita della primavera politica dal nostro Stato. Se è vero, come è vero, che per il ritorno della democrazia in Cecoslovacchia si coniò l’espressione “Primavera di Praga”, da noi sarà invece l’inizio dell’autunno della democrazia.
Il prof Conte, ed i ministri che gli fanno corona, sembrano sordi e ciechi rispetto ai segnali di pericolo connessi alla eventuale firma di un accordo sul MES.
Eppure, nonostante il testo sia comprensibile anche da chi non può vantare master negli USA, è scritto chiaramente che, finito il periodo pandemico, chi ha attinto al MES, dovrà restituire quanto avuto, con le normali osservanze dei equilibri e parametri di bilancio pretesi dalla UE.
E l’Italia come potrà mai farcela?
Ancora oggi, a 48 ore dalla riunione dei capi di Stato e di Governo per la sottoscrizione del MES, il direttore di quello che fino ad oggi si chiama “Fondo salva Stati”, domani MES , KLAUS REGLING, dal nome di chiare origini geografiche, avverte che, per chi attingerà al MES senza condizioni non sarà un’altra Grecia. Dimentica di precisare, “se rimborserà a fine pandemia”, e dimentica – dopo aver dichiarato un anno fa, “FORSE CON LA GRECIA ABBIAMO ESAGERATO” – di farci sapere come intendono rimediare alle sofferenze ed alle umiliazioni inflitte a quel nobilissimo Popolo.
Sembra quasi, l’avvertimento di KLAUS REGLING, una excusatio non pentita, e, per volerla dire tutta, una provocazione per la memoria di quanti, avendo studiato l’Iliade, ben sanno cosa significa “Time Danaos et dona ferentes”.
Ma il nostro Premier, termine di cui non trovo traccia nella Costruzione, è impegnato a programmare la conquista della Sicilia con ogni mezzo “DI CIELO, DI TERRA, E DI MARE”.
A dimostrazione del fatto che, per fare il bullo non occorrono master negli USA.
Alfio Franco Vinci