Che la Zecca dello Stato, società pubblica sotto il diretto controllo del ministero dell’Economia, abbia pensato di rendere onore alla Sicilia coniando una moneta da collezione, raffigurante un cannolo, il passito e la valle dei templi, pur se surreale, ci può stare.
Che il Ministro, fedele alle sue radici di professore di storia e amante della convivialità, come dimostrano le sue performance alle feste dell’Unità, abbia autorizzato questa “attenzione alla Sicilia”, con un occhio al passato (la valle dei templi) ed uno al folclore stereotipo (cannoli e passito), mancano solo la Coppola e la lupara, ci può stare.
Quello che non ci sta per niente bene è il compiacimento del governo della Regione e del Presidente Musumeci.
Francamente ben altre dovrebbero essere le attenzioni per la nostra isola e, se non fosse un linguaggio troppo da caserma, gli direi che uso dovrebbero fare del cannolo.
Alfio Franco Vinci