In una delle centinaia di trasmissioni televisive che si occupano di cucina o ristorazione, vi è una “giuria” di quattro ristoratori che valuta un altro ristoratore.
Fra gli elementi di giudizio vi è l’ampiezza del menù; quando è troppo ampio e variegato, secondo i sacri canoni culinari, il ristorante non può essere buono, per una serie di considerazioni che chi vuole può andarsi a cercare.
Ciò premesso, ho seguito con attenzione l’esposizione del programma di governo del Prof Draghi, tanto al Senato, lungo e dettagliato, quanto alla Camera, più conciso, dando per dette le dichiarazioni già fatte a Palazzo Madama.
Molto articolato, sicuramente serio ed in linea con la necessità che ha l’Italia di europeizzarsi in materia fiscale, della giustizia, del lavoro, della burocrazia, ma con tempi di attuazione però asincroni rispetto alle urgenze e alle emergenze contingenti.
Un menù quello proposto, troppo ricco, anche se certamente desiderabile ed appetitoso.
L’Italia ha bisogno oggi, e non domani, di tre portate difficili da realizzare e pesanti da digerire per i troppi commensali alla tavola del Professore:
Sanità
Soldi
e Sicurezza
Per il tea delle cinque con i pasticcini al burro, che sicuramente piacciono a tutti, c’è tempo.
Buon lavoro Presidente
Alfio Franco Vinci