Torna Sorrisi in Rosa, il festival di Humanitas dedicato alla prevenzione senologica con iniziative a Milano, Torino, Bergamo, Castellanza e Catania
Misterbianco – Dalla A di Adriana alla Z di Zaira: sono 100 le voci del libro “Sorrisi in Fiore” nato per celebrare i 5 anni di Sorrisi in Rosa, il Festival della prevenzione senologica di Humanitas che porta prevenzione e storie di rinascita da Torino a Bergamo, da Milano a Catania passando per Castellanza.
“Sorrisi in Fiore”, presentato questa mattina con un evento streaming e un padrino d’eccezione, Gerry Scotti, raccoglie 100 racconti vitaminici, 100 pillole di quella sana energia femminile che sa far fronte alla malattia con la doppia C, di Coraggio e Condivisione. Ogni storia di donna è associata a un fiore per affrescare con semplicità quel prepotente senso di ritorno alla vita che tutti abbiamo sperimentato, seppur in modo diverso, con la pandemia e che è insito in tante storie di malattia. Con la consapevolezza che abbattere il tabù attorno alla malattia è un passo fondamentale verso la tutela della salute di migliaia di donne.
“Una volta la parola “tumore” si sussurrava, quasi fosse un male da non pronunciare a voce alta – racconta Gerry Scotti nella prefazione del libro. C’era la vergogna e la frustrazione del non dire e del non far sapere, che forse faceva soffrire più della malattia stessa. […] La donna ha fatto conquiste che non solo miglioreranno la qualità della sua vita e della vita di tutte le donne, ma anche di tutti noi italiani. Perché poi le donne continuano a restare le depositarie della nostra salute. Del resto, ci sarà una ragione se la parola Salute è sostantivo femminile: ci vuole la sostanza, la concretezza di cui sono capaci le donne, e ci vuole la determinazione e la forza che le donne hanno e che noi uomini non siamo sempre in grado di avere ma ci sogniamo di poter pareggiare”.
“Sorrisi in Fiore”, che raccoglie anche le testimonianze dei medici di Humanitas, ha tante madrine: a Beatrice Venezi a Barbara Stefanelli, da Roberta Mirata a Martina Rodini, da Carla Diamanti ad Agnese Innocente. Senza dimenticare il mondo delle Associazioni che hanno donato il patrocinio: aBRCAdaBRA, Amiche per Mano, Europa Donna, Il filo della vita, LILT Milano e Bergamo, Mettiamoci le tette, Fondazione ONDA, Pink Amazon e WALCE.
II libro, realizzato grazie al supporto di Rotomail, è disponibile sul sito www.sorrisinrosa.it per raccogliere fondi destinati ai progetti di Fondazione Humanitas per la Ricerca nell’ambito dei tumori tipicamente femminili.
Per accompagnare la rifioritura di donne che si lasciano alle spalle chemioterapia e radioterapia, l’evento streaming di Sorrisi in Fiore ha ospitato un hair corner a cura di Salvo Filetti, founder e creative director di Compagnia della Bellezza.
“La prevenzione è fondamentale e la sua cultura va diffusa soprattutto tra le giovani generazioni di donne alle quali va spiegato fin da subito, e con tutti i mezzi di comunicazione a nostra disposizione, che una visita senologica annuale è salvavita – spiega la dott.ssa Annunziata Sciacca, Direttore Sanitario di Humanitas Istituto Clinico Catanese. Ogni giorno i nostri medici interagiscono con giovani donne che devono affrontare la malattia e con essa anche il disagio interpersonale che la stessa provoca”.
Se la sopravvivenza ad un tumore alla mammella è significativamente aumentata lo si deve anche e soprattutto all’approccio multidisciplinare con cui si guarda la malattia; e ciò è quanto accade nella nostra Breast Unit (NDR certificata Eusoma, insieme ad altre 22 strutture italiane), che mette al centro la donna con tutte le sue esigenze, cliniche e psicologiche.
“Le nostre donne – spiega il dott. Francesco Caruso, capo dipartimento di Humanitas Istituto Clinico Catanese – affrontano la malattia in modo diverso rispetto al passato anche grazie alla tecnologia ed al racconto di chi ha già vissuto quell’esperienza, strumento che rafforza e regala un senso di protezione.
In questa direzione l’Istituto Clinico Catanese, ha lanciato Humanitas Percorsi di Senologia, la nuova App dedicata alle pazienti del Breast Centre etneo; un supporto che tende la mano alle donne che, lasciato l’ospedale, fanno rientro a casa. La tecnologia accorcia le distanze e garantisce la continuità di cure con suggerimenti, esercizi, news, immagini, informazioni sul proprio percorso pre e post operatorio a portata di clic. Unica nel suo genere per il panorama italiano della Digital Health, l’App è nata durante l’emergenza sanitaria della pandemia da Covid-19 in cui isolamento e lockdown hanno imposto di restare il più possibile a casa.