Roma – “Donne oltre il Cancro”, il cortometraggio realizzato dall’associazione ACTO SICILIA, (Alleanza Contro il Tumore Ovarico) e diretto da Francesco Sciacca, conquista il podio e incassa un emozionante secondo posto nella classifica dei migliori corti scelti dalla giuria del Premio nazionale AIOM-Fondazione Aiom 2021. A ritirare il premio, lo scorso 21 ottobre a Roma, nell’ambito delle iniziative per il XXIII Congresso Nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), è stata l’oncologa Giusy Scandurra, direttore F.F. dell’U.O.C. di Oncologia Medica dell’ospedale Cannizzaro, in rappresentanza anche della presidente ACTO SICILIA Daniela Spampinato.
Un vero e proprio “festival” dedicato ai cortometraggi incentrati sul tema “oncologia e cinema”, capaci di raccontare la comunicazione medico-paziente, il trattamento sanitario, il rapporto paziente-familiari e l’approccio, a sua volta, della famiglia alla malattia.
“Donna oltre il cancro” di Francesco Sciacca che ne firma la regia, è un messaggio di speranza e di lotta contro un tumore ancora troppo sconosciuto, che in Sicilia conta circa 500 pazienti l’anno. Cinquemila in tutta Italia.
In quindici minuti, “Donna oltre il cancro” racconta le storie di tre pazienti: dal giorno dopo la scoperta della malattia, l’inesorabile cambiamento del corpo e la lenta conquista di una nuova consapevolezza, l’accettazione di una bellezza che resta intatta nonostante il calvario della cura. E ancora, il rapporto con il compagno, con i figli, le relazioni sociali ri-declinate su diversi e inaspettati parametri. Giovani donne, la cui vita si è ritrovata difronte ad un bivio: subire la malattia o conviverci.
“Noi siamo delle pazienti che stiamo lottando per una malattia con la quale convivere – commenta Daniela Spampinato, presidente ACTO Sicilia – provando a migliorare la qualità della nostra vita. Un messaggio positivo per parlare a tante altre donne su come si può affrontare la malattia, supportando le famiglie, i figli. Sostenere la ricerca, fare informazione, raccomandare alle donne di non rimandare mai i controlli”.
L’associazione ACTO Sicilia nasce a gennaio scorso, con il supporto del Comitato Tecnico Scientifico presieduto dal professore Paolo Scollo, primario del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale Cannizzaro di Catania.
“Il nostro obiettivo – spiega l’oncologa Giusy Scandurra – è anche quello di far conoscere quanto più possibile il tumore ovarico, di cui ancora si parla troppo poco, che ha dei sintomi così subdoli e misconosciuti che molte di noi donne, soprattutto se non facciamo regolarmente visite ginecologiche e una ecografia transvaginale l’anno, non riusciamo a percepirla come una patologia pericolosa”.
Per accendere i riflettori ACTO SICILIA ha utilizzato anche il canale del cinema, grazie al contributo fondamentale del regista Francesco Sciacca, siciliano di nascita, milanese per formazione professionale, e alla collaborazione dello stilista Marco Strano, del make up artist Orazio Tomarchio e della Truccheria Cherie che hanno regalato momenti unici alle protagoniste.
“Per me è stato un privilegio poter lavorare con loro – racconta Sciacca che è anche sceneggiatore del cortometraggio – ciò che mi hanno trasmesso è stato indescrivibile, in termini di umanità e di carica emotiva. Calarsi nelle loro realtà e rappresentandole nella sorprendente naturalezza è stato facile per me e lo è stato anche per loro, sostenute da una vitalità fuori dal comune”.
“Una delle cose più belle che Francesco Sciacca ha saputo magistralmente cogliere – ha spiegato l’oncologa Scandurra durante la cerimonia di consegna – è stato il dialogo con una delle pazienti-attrici che due giorni dopo essersi sottoposta alla chemioterapia, arrivata nell’atelier dello stilista per provare alcuni abiti e girare alcune scene, ha esordito dicendo di aver dimenticato dei medicinali fondamentali per sopportare i terribili effetti collaterali della terapia. È stata un’emozione dal significato chiaro: tutto ciò che anche dall’esterno dà supporto alla terapia è essa stessa una terapia. Ringrazio tutti coloro che hanno dato una mano alla realizzazione del progetto e che ogni giorno lavorano al nostro fianco, al fianco delle donne, dando un grande valore al tempo dedicato”.
Con parole semplici, una straordinaria fotografia e sequenze di immagini e di suoni che segnano il ritmo di un quotidiano che non fa sconti, “Donna oltre il cancro” regala il dono prezioso del tempo recuperato, del dettaglio e dei gesti come quello di due mani che si stringono l’una all’altra e dicono amore, amicizia, coraggio, compassione, forza e alleanza.
Il cinema ricopre da sempre un ruolo cruciale nella vita delle persone. La macchina da presa ha un potenziale comunicativo grandissimo: un qualsiasi messaggio viene percepito più facilmente e avvertito come “reale” se è trasmesso attraverso un insieme di immagini e di suoni, piuttosto che attraverso un semplice testo scritto o un’immagine slegata da un contesto.
I tre migliori cortometraggi selezionati dalla Giuria
1° Classificato: Olimpia
Creato da Manuela Jael Procaccia, Silvia Novello
Regia: Alessandro Casale
2° Classificato: Donna oltre il cancro
Regia: Francesco Sciacca
3° Classificato: La scatola del tempo
Una produzione Associazione culturale “La scatola del tempo”
Regia: Marco Tumbiolo