Era il 1987, 35 anni fa, e il grande musicista catanese Franco Battiato presentava quello che sarebbe diventato un capolavoro evergreen, tuttora cantato anche da chi, 35 anni fa non c’era ancora “Sul ponte sventola bandiera bianca”.
A distanza di 35 anni a Catania, un nuovo capolavoro, non più ascrivibile a grandi artisti e musicisti, ma piuttosto al nuovo governo, ma sicuramente altrettanto difficile da dimenticare.
Il titolo questa volta potrebbe essere: “Sul porto sventola bandiera bianca”. È accaduto, infatti che il Governo, dopo aver adottato un Decreto interministeriale, di massima urgenza e gravità, con la firma e le competenze dei Ministri dell’Interno (Piantedosi), della Difesa (Crosetto) e delle infrastrutture (Salvini), per tentare di regolare in qualche modo la marea di sbarchi di aspiranti immigrati irregolari, prodotti dal trattato di Malta del governo Conte (Ministro dell’Interno Lamorgese), ha clamorosamente fatto un buco nell’acqua.
Quando infatti il comandante della prima nave ONG, alleggerito della maggioranza dei passeggeri che aveva a bordo, si è rifiutato di riprendere il mare, invece di intervenire immediatamente con la forza che discende dalla legge, allontanandolo dal porto di Catania con tutta la nave, hanno dato il tempo che dissenzienti e protestatori di tutta Italia, liberi da impegni “no tav”, “no gas”, “no tutto”, si ritrovassero a Catania e che i medici saliti a bordo tre giorni prima, novelli San Paolo folgorati sulla via di Damasco, risalendo a bordo li trovassero tutti-malati-tutti, mutuando la nenia dei fedeli di Sant’Agata, e facendo realizzare un nuovo miracolo.
Premesso che non sono un medico, ma ciò non mi vieta di ragionare, poiché pare, da notizie trapelate, che le nuove patologie riscontrate siano ascrivibili alla sfera del disagio per la lunga permanenza in mare e a bordo di una nave che, con tutta la buona volontà non è nata per trasporto passeggeri, e comunque non in quel numero, ma cos’altro potevano riscontrare di nuovo, non assoggettabile a riscontro oggettivo?
Ricordo quando, oltre 50 anni fa, sottoposto a visita militare presso l’Ospedale militare di Messina per i fatidici tre giorni di controlli, che il mio vicino di branda, che non voleva fare il militare fingendosi pazzo, mi disse: “dormi tranquillo, non sono pazzo, ma i disturbi mentali non sono in grado di provarli”.
Orbene, se un Decreto di questa portata fa capo a: Ministero dell’interno, che dispone di un corpo di sanità della Polizia di Stato, Ministero delle infrastrutture, che dispone del corpo di sanità della Guardia costiera, Ministero Della Difesa, che dispone di quattro corpi di sanità, Esercito, Marina, Aereonautica e Carabinieri come mai i controlli a bordo delle navi ONG, li hanno fatti medici civili?
Siamo in Italia. Siamo a Catania. Siamo-tutti-malati-tutti e non c’è dubbio, “Sul porto sventola bandiera bianca”.
Alfio Franco Vinci