Tre associazioni animaliste Le Aristogatte, L’Altra Zampa e Pan sono intervenute a supporto della “gattara” per difendere la colonia di Gravina di Catania
Catania – Al numero 7 di via Guttuso, una condomina vede nei gatti di una colonia regolarmente registrata e con tanto di tutor, una limitazione del godimento della sua abitazione e del suo balcone. La signora ne chiede lo spostamento. Viene quindi emessa un’ordinanza con cui si obbligava la tutor di provvedere allo spostamento della colonia con l’ausilio dell’Asp. In poche parole: i gatti erano stati sfrattati.
Nell’ordinanza però vi erano delle difficoltà oggettive a mettere in esecuzione il provvedimento per il quale, del resto, non erano stati coinvolti il Comune e l’Asp di Gravina di Catania né tanto meno le associazioni animaliste. Lo stesso provvedimento si scontrava frontalmente inoltre con i principi base della legge quali il divieto, per chiunque, di maltrattare i gatti che vivono in libertà; il diritto dei felini a non essere spostati in altro habitat; il diritto ad essere curati e nutriti proprio nel luogo dove si sono stabiliti.
La tutor assistita dall’Avv. Margherita Mannino stante le difficoltà riscontrate nell’eseguire l’ordinanza ne chiedeva la modifica nel rispetto della normativa vigente. I presidenti delle associazioni Vera Russo (Le Aristogatte), Emanuela Tosto (L’Altra Zampa) e Lucia Fiore (Pan) hanno deciso quindi di intervenire nella causa pendente avanti il Tribunale civile di Catania, Sez. III – Dott. Angelo Pappalardo, R.G. 11107/2021 a tutela dell’integrità e salute della colonia felina, venendo rappresentate dagli avvocati Floriana Pisani e Tania Cipolla.
I legali Mannino e Pisani evidenziano che il Giudice ha emesso un provvedimento unico nel suo genere avendo riconosciuto “il legame fra colonia felina ed habitat (riconosciuto e presunto oggi anche in generale e sul piano normativo, con conseguente inutilità di un accertamento tecnico in tal senso)”, e chiarito che “lo spostamento della colonia felina possa, quantomeno in astratto, comportare un pregiudizio per gli animali”. Il Giudice ha chiarito che la disciplina invocata ovvero quella del mero prelievo dei cani vaganti e dei gatti sul territorio non è applicabile al caso delle colonie feline ed ha escluso lo spostamento forzoso della colonia felina.
Il Giudice ha stabilito che la tutor deve provvedere “a dare da mangiare agli animali senza lasciare avanzi di cibo e ripulendo gli spazi comuni da eventuali residui di cibo ed escrementi”; l’avv. Cipolla precisa che tale comportamento era già seguito dalla tutor della Colonia di Gravina di Catania.
Le associazioni continueranno questa battaglia di civiltà e chiedono ai cittadini di segnalare eventuali ulteriori abusi ai danni degli animali.