Catania – Si è conclusa domenica 26 maggio, nell’Auditorium Sacro Cuore di Catania, la quarta edizione del “Festival Chitarristico Internazionale Alirio Diaz”, omaggio al grande musicista venezuelano di nascita, italiano per scelta, nato a La Candelaria e scomparso a Roma nel 2016. Il Festival, diretto dal maestro Salvatore Daniele Pidone ed organizzato con la collaborazione del Centro culturale e teatrale Magma, dell’associazione culturale Alirio Diaz e del Centro culturale musicale Antonio Lauro di Santa Maria di Licodia, è stato articolato in cinque serate che hanno visto esibirsi artisti conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. Nelle prime due serate spazio a Diana & Gabriel Guillèn Navarro Duo, con un programma di musiche di Antonio Lauro, Rodrigo Riera, Antonio Vivaldi e Luigi Boccherini e alle Nuove promesse della chitarra.
Applausi ed emozioni il 24 maggio con la serata Omaggio a Oscar Ghiglia e Antonino Scandurra, il primo considerato il continuatore ideale della scuola chitarristica di Andrès Segovia presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena ed il secondo catanese e “decano” delle liuteria chitarristica italiana. Durante la serata si sono esibiti i chitarristi Senio Diaz e Salvatore Daniele Pidone deliziando i presenti con brani di Modesto P. Musorgskij, Enrique Granados, Isaac Albéniz, Manuel De Falla e Roberto Beccuti. Nella serata del 25 maggio concerto di Alan Juàrez Balderas, originario della città di Cuernavaca, Morelos, Messico, diplomato al Centro Morelense de las Artes nel 2008 con la media più alta della sua classe.
La quarta edizione del Festival si è chiusa domenica 26 maggio con le magiche note del MoNo Guitar Duo, ensemble creato nel 2017 dal chitarrista italiano Giuseppe Molino e dalla chitarrista polacca Anna Krystyna Nowicka. I due affiatati musicisti hanno proposto brani di Isaac Albéniz, Manuel De Falla, Francisco Tarrega, Gioachino Rossini, Fryderyk Chopin, Carlos Gardel, Jorge Cardoso, Osvaldo Farres, Astor Piazzolla ed Ennio Morricone.
L’attività artistica del MoNo Guitar Duo è caratterizzata da una costante ricerca interpretativa incentrata principalmente sull’opera e sul repertorio strumentale dei grandi compositori italiani e polacchi. “Per noi – hanno sottolineato Molino e Nowicka – il nome MoNo, oltre a contenere le nostre iniziali, rappresenta quell’unità e quella coesione che permette alle nostre diversità di essere insieme al servizio di un pensiero musicale comune”.