Lucia Tuccitto confermata presidente dell’Associazione Donne Giuriste di Catania

Direttivo Adgi Catania, da sinistra D’Anna, Chiaramonte, Tuccitto, Sicari e Semprevivo

La Sezione di Catania dell’A.D.G.I.–Associazione Donne Giuriste Italia ha rinnovato il proprio direttivo riconfermando alla presidenza, per il suo secondo mandato, l’avvocata Lucia Tuccitto, insieme alla Consigliera Segretaria, l’avvocata Maria Chiaramonte. Lucia Tuccitto lavora prevalentemente nel settore del diritto civile, societario e della contrattualistica, professionista impegnata sui temi dell’Empowerment e della crescita professionale femminile oltre ad essere esperta di certificazione di genere per le aziende. È stata, nel 2018, tra le Co-fondatrici della sezione catanese di A.D.G.I.

Il direttivo, che resterà in carica per i prossimi tre anni, è composto da professioniste impegnate in ambiti diversi del diritto con una spiccata e particolare attenzione alle tematiche di genere, tanto da un punto di vista sociale quanto da un punto di vista giuridico e legislativo. Infatti, nel ruolo di vicepresidenti, sono state nominate le avvocate Maria Lucia D’Anna (penalista di lungo corso del Foro di Catania, impegnata nei reati contro le donne vittime di violenza) e Veronica Sicari (che si occupa di diritto penale e penale endofamiliare, diritto minorile, tutela delle donne vittime di violenza domestica e di genere, anche in qualità di operatrice di Centro Antiviolenza, nonché degli aspetti civilistici del diritto di famiglia). Completa il direttivo Gina Semprevivo, che si occupa di assistenza giudiziale e stragiudiziale in materia civile, commerciale e societaria, condominiale, diritto di famiglia e contrattualistica in genere, nella qualità di Consigliera tesoreria.

“È importante puntare sull’empowerment femminile. La parità di genere si ottiene quando uomini e donne hanno gli stessi diritti, responsabilità e opportunità in tutti i settori della società. Il quadro emerso dall’ultimo report della Banca Mondiale “Women, Business, and the Law”, pubblicato il marzo scorso, risulta assolutamente desolante e certifica la più grande discriminazione nella storia dell’umanità. Invece, la parità di genere sul lavoro farebbe crescere il Pil del 20%. Le donne hanno solo il 64% delle tutele legali degli uomini. Colmare questo divario raddoppierebbe il tasso di crescita globale nel prossimo decennio -sottolinea Lucia Tuccitto-. Ancora oggi la disparità di genere è un’emergenza sociale, questo lo si legge nei dati, soprattutto economici, e mi riferisco al gender pay gap, alla parità di retribuzione uomo donna, e alla partecipazione della donna alla vita politica.

Il processo di empowerment femminile è fortemente legato anche all’innovazione e alla creazione di una nuova cultura organizzativa, attraverso una visione della società paritaria. L’eliminazione del gap salariale, retributivo, è ancora molto difficile. Così come risulta difficile, la combinazione donna- potere. Il nuovo direttivo, in continuità con quanto fatto sin ad oggi -prosegue Lucia Tuccitto- e in sinergia con il direttivo nazionale, proseguirà il percorso assicurando l’impegno verso tutte quelle iniziative mirate alla parità di opportunità tra donna e uomo nello sviluppo economico e sociale. Ma soprattutto vogliamo dare il nostro contributo per l’eliminazione di ogni forma di violenza nei confronti delle donne”. E aggiunge: “Sono già in cantiere azioni per promuovere la partecipazione delle donne a tutti i livelli dell’organizzazione sociale e politica al fine di ridurre la piaga del gap economico e della rappresentanza delle donne nelle istituzioni, nella piena attuazione dell’Agenda ONU 2030, con la consapevolezza dei ruoli rivestiti”.

Infatti, l’Associazione Donne Giurista Italia, che aderisce alla FIFCJ – Fedération Internationale des Femmes des Carrières Juridiques, attiva su tutto il territorio nazionale attraverso le proprie sedi, si pone l’obiettivo di contribuire all’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne, per l’affermazione della parità di genere e l’empowerment femminile, attraverso la diffusione dei principi di eguaglianza sanciti dalla Costituzione e dalla Carta delle Nazioni Unite, sia con attività di promozione legislativa. E su questo fronte si muove anche la sezione catanese.

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