Il centro di ricerca e di monitoraggio sull’attività dell’Etna all’interno della sede del Parco a Nicolosi, già comprensivo di varie stazioni di rilevamento dati fisici e chimici, installate dall’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), Osservatorio Etneo e sezione di Palermo e dall’Università di Firenze, si arricchisce con un’altra preziosa e innovativa strumentazione, la stazione di monitoraggio dei segnali elettromagnetici E.R.O. (Etna Radio Observatory), che monitorizza h24 i campi magnetici a bassa e bassissima frequenza e i segnali sismici provenienti dal vulcano e dalle faglie circostanti.
La strumentazione – con una componente informatica nell’area museale del Monastero e una componente fisica (antenne e sonde) nell’area esterna – è stata presentata nella sede del Parco, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena, dal team che ne ha curato la realizzazione e l’installazione, composto dal vulcanologo del Parco dell’Etna Salvo Caffo, dal tecnico radioamatore Alessandro Longo, dal perito informatico Rosario Catania e dal ricercatore indipendente torinese Renato Romero. Un caso esemplare e a costo zero, come ha sottolineato la presidente del Parco “Nel panorama collaborativo tra enti pubblici e soggetti privati, a supporto della ricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie per lo studio dei fenomeni naturali”.
La stazione ERO è stata presentata in occasione di un meeting del Lions Club Catania Faro Biscari, ospitato dal Parco e coordinato dal presidente del Club Enzo Stroscio, per la presentazione del programma Lions ALERT dell’International Association of Lions Club, curato dal Distretto 108 YB Sicilia. Il responsabile del programma Antonio Rizzo ha illustrato scopi e obiettivi del team organizzativo che i club Lions di tutto il mondo hanno messo in piedi per la prevenzione e il supporto in caso di calamità naturali e delle gestione delle emergenze in situazioni territoriali che presentano forti criticità, come quella siciliana.
LA SCHEDA DI E.R.O. (Etna Radio Observatory)
La stazione nasce nel 2009 da un’idea di Alessandro Longo e Rosario Catania, che convertono e modificano un vecchio sistema utilizzato per applicazioni radioamatoriali, rendendolo idoneo per la ricezione di segnali radio-naturali, nel campo delle basse e bassissime frequenze (tra 0,1 e 22 kHz, con particolare attenzione alla fascia 0,1 – 5 Hz).
La stazione fa parte di un network nazionale per il monitoraggio dei segnali radio-naturali (VLF.it), coordinato da Renato Romero, del quale fanno parte una cinquantina di ricercatori dislocati in tutto il mondo. È composta da una sonda capace di analizzare le frequenze ultra basse, una sonda per le basse frequenze e un geofono per sentire i movimenti sismici, il tutto alimentato da pannelli fotovoltaici e batterie tampone. L’analisi dei dati ricevuti dalle sonde è affidata ad un software e un computer dedicati.
Il lavoro della stazione E.R.O., coordinato da Salvo Caffo, cerca eventuali segnali precursori di attività vulcanica dell’Etna e ha quindi lo scopo di verificare, insieme ad altri indicatori (scosse sismiche, tremore vulcanico, degassazione), il possibile verificarsi di una nuova eruzione e la sua probabile magnitudo.
Tra i presenti in sala al Parco per la presentazione, il geofisico Alessandro Bonforte, responsabile Area Operativa Deformazioni del Territorio di INGV Roma 2 e la dottoressa Elena di Blasi, docente di Geografia Economica e Politica presso l’Università di Messina, che hanno dato il loro contributo ad una tematica importante come quella della prevenzione ed educazione al rischio multi livello.