È possibile che saranno le linee guida volute dal Governo nazionale sull’accorpamento delle Camere di Commercio e la riduzione del 35% dei contributi versati dalle imprese a imporre la pace alle organizzazioni di categoria che compongono la Camera di Commercio di Catania? Forse sì. Ma questa volta non dovremo aspettare tanto a lungo quanto è il tempo fin qui trascorso dal commissariamento dell’ente iniziato con la fine della presidenza di Pietro Agen in carica fino al 5 luglio 2012.
Quindi tempi ristretti, anzi strettissimi visto che il commissario Dario Lo Bosco ha convocato per lunedì 12 gennaio le associazioni “per sentire cosa vogliamo fare – ha detto Pietro Agen, presidente di Confcommercio Sicilia – e io credo che da tutti arriverà l’unica risposta possibile: uniamoci velocemente, acceleriamo i tempi perché c’è bisogno di unità e cambiamento. E proprio alla luce di questa unione nella prima giunta di gennaio della Confcommercio porterò all’ordine del giorno il rientro nella Consulta delle categorie”. Ovviamente l’argomento all’ordine del giorno stabilito da Lo Bosco è quello dell’accorpamento dell’ente etneo che dovrebbe diventare terzo capofila siciliano. Terzo perché Agrigento, Caltanissetta e Trapani si sono unite tra loro e lo stesso hanno fatto Palermo ed Enna. Il terzo polo quindi dovrebbe estendersi lungo tutta la dorsale jonica-orientale della Sicilia, da Messina a Ragusa. E va deciso e votato entro febbraio. Insomma bisogna sbrigarsi, anche se ancora qualcuno mugugna per capire se l’accorpamento consisterà in un’estensione territoriale o in una compartecipazione tra le quattro (che furono) entità. In tutto questo potrebbe avere un ruolo importante l’assessore regionale alle Attività Produttive, Linda Vanchieri convocando quel Consiglio Camerale che ormai attende un cenno da maggio 2014.
«Siamo in attesa che la Regione siciliana, l’assessore e il governatore reintegrino il Consiglio camerale. Reintegro che va fatto con l’attuale normativa e non con quella futura. Sarà l’organo politico, il Consiglio, a portare avanti – dichiara Domenico Bonaccorsi presidente di Confindustria Catania – le operazioni propedeutiche per l’accorpamento che è un processo lungo. Su questo siamo tutti d’accordo e per questo c’è un commissario ad acta. Io ritengo che l’assessore dovrà procedere al più presto al completamento del consiglio camerale. Tra l’altro – aggiunge Bonaccorsi – le singole Camere non hanno la forza economica per sopravvivere quindi procedere con gli accorpamenti è davvero necessario».
Di diverso avviso sembra invece Salvatore Politino della Confesercenti che non è così convinto che sia necessario ricostituire l’organo politico per procedere all’accorpamento. “Il commissario ad acta, Rizzo, ha pieni poteri – ha affermato – per procedere senza alcun bisogno del Consiglio camerale”.
Monica Adorno