Alla fine l’unico condannato della vicenda del buco di bilancio al comune di Catania è stato il Ragioniere Generale Vincenzo Castorina.
Scorretto, inutile e presuntuoso commentare le condanne inflitte dai giudici ma l’impressione è che la Giustizia non abbia assolutamente sbagliato in questo caso. In quegli anni Castorina era l’unico a capirne di contabilità al comune di Catania. Ed è perfettamente vero quello che poi ha scritto: «In relazione alla sentenza emessa oggi dalla Prima Sezione della Corte d’Appello di Catania nel procedimento penale c.d. “buco di bilancio” sento il dovere di precisare che sono l’unico condannato per aver evitato il default del Comune di Catania, nel 2003 e 2004 sull’orlo del dissesto finanziario, come altre importanti città d’Italia. Nel 2005 e nel 2006 ho fatto ciò che la mia coscienza mi imponeva, obbedendo alle leggi ed in osservanza delle deliberazioni degli organi competenti (giunta e consiglio comunale) senza nessun interesse personale. Sono certo che chi si comporta osservando queste regole non possa essere condannato dalle istituzioni dello Stato.
La sentenza non è definitiva e sono convinto che la Corte di Cassazione riconoscerà il mio diritto alla piena innocenza».
Il punto è che forse avrebbe dovuto stracciare tante deliberazioni di quegli organi competenti che di competenza, invece, non ne avevano proprio. Organi che la legge ha assolto ma che, per il bene di Catania, la politica dovrebbe condannare nella maniera più dura e definitiva se qualcuno di loro avesse ancora velleità in quel campo.
G.I.