Catania combatte per le scuole di Librino e il recupero del Palazzo di cemento

L'incontro al comune di Catania

L’incontro al comune di Catania

Arriva seria, dura, chiara la risposta dell’intera città contro gli ultimi fatti criminali che si sono verificati a Librino. Una battaglia che l’amministrazione comunale si è intestata e sulla quale non intende fare un solo passo indietro. Tutti in Municipio, dunque, a ribadire l’impegno condiviso non solo da parte delle istituzioni ma anche delle forze produttive. C’era, ovviamente, padrone di casa e primo protagonista di questa battaglia, il sindaco di Catania Enzo Bianco; con lui gli assessori alla Scuola Valentina Scialfa, a Librino Rosario D’Agata e al Decoro urbano Salvo Di Salvo; c’era il direttore della StMicroelectronics Francesco Caizzone, e, per il gruppo G124, l’architetto Mario Cucinella, il sociologo urbano Carlo Colloca e l’architetto Roberta Pastore. C’era anche il comandante della Compagnia di Librino dei Carabinieri.

Chiarissimo e inequivocabile l’intervento del sindaco Enzo Bianco: «Negli ultimi tempi sono stati registrati una serie di episodi gravi e inquietanti che hanno colpito istituzioni ed iniziativa a Librino. La sede dei Briganti è stata danneggiata e diversi oggetti sottratti, il furto dei computer della scuola Brancati. L’amministrazione ha inteso reagire con la massima fermezza. Il futuro di Catania, e quello di Librino, si gioca attraverso la battaglia della formazione e dell’istruzione. Abbiamo lottato per l’istituzione delle scuole superiori perché fino a quelle dell’obbligo la dispersione scolastica è perfino inferiore alla media nazionale (il tavolo Crescere al Sud tenutosi a febbraio scorso la Sicilia riportava il dato più alto d’Italia con il 25,8% per il 2013, ndr) anche alla presenza nel territorio di molte scuole che peraltro lavorano benissimo. Le cose cambiano drammaticamente in peggio per quel che riguarda la dispersione nelle scuole superiori. Diventa difficile per questi ragazzi spostarsi in altre zone della città e quindi, a causa della mancata offerta formativa, perdiamo intelligenze, capacità, estro. Più di mille oppositori hanno sollevato argomentazioni tutte stupide, pretestuose, inaccettabili, intollerabili, inammissibili. Sono solo 1.500 i ragazzi di Librino che frequentano le scuole superiori del centro e per non perderli quei dirigenti scolastici si sono opposti al nostro progetto. Una battaglia che però è stata coronata dal successo».

«Massima fermezza contro gli atti criminali – ribadisce Enzo Bianco -. Vogliamo condizioni di massima sicurezza per tutte le attività dei Briganti. Vogliamo il recupero del Palazzo di cemento. Vogliamo unire tutte le realtà positive del quartiere. Ringrazio la dirigente della Brancati per la determinazione mostrata, la St Microelettronics per il dono fatto alla scuola di un buon numero di computer in modo da sanare il danno fatto. Attraverso questi gesti si costruisce il percorso di una città che vuole raggiungere grandi traguardi. Massima attenzione, quindi, a tutto il territorio – ha concluso il sindaco di Catania -. Nei giorni scorsi abbiamo intitolata una piazza del centro al grande giornalista Candido Cannavò, recuperandola dal degrado in cui era stata lasciata cadere, domani ne intitoleremo un’altra a San Giovanni Galermo, alla presenza del capo della Polizia, al commissario Giuseppe Montana vittima della mafia».

AddioPizzo Catania si è attivato in un raccolta di fondi per acquistare nuovi computer per la scuola Brancati. La donazione può essere fatta direttamente dal sito www.addiopizzocatania.org oppure: ADDIOPIZZO CATANIA – CTIBAN: IT07K0335901600100000016086 – Presso: Banca Prossima, Piazza Trento, 1 – 95129 Catania; oppure tramite ricarica Postepay: numero della carta prepagata 4023 6006 3918 2973 – intestata a Grosso Salvatore.

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