L’estorsione è uno degli strumenti che la criminalità organizzata utilizza per reperire risorse economiche e per controllare il territorio. Uno dei fenomeni più gravi oltre che terribilmente dannoso per il normale sviluppo dell’economia. Se n’è parlato a Catania nei giorni scorsi. Questa illecita forma di profitto delle attività criminali nella diffusa illegalità che imperversa strisciante nel territorio etneo, è il contenuto del Report “Il fenomeno estorsivo in provincia di Catania” presentato alle Ciminiere. Una ricerca affidata dal commissario straordinario della Provincia, Giuseppe Romano, al Dipartimento di Scienze politiche e Sociali di Catania e condotta dagli studiosi in materia, Rita Palidda, Maurizio Avola e Davide Arcidiacono, dell’Ateneo catanese, in collaborazione con le Forze di Polizia, magistrati, avvocati, associazioni antiracket e cittadini.
«I successi nell’azione di contrasto conseguiti dall’Autorità giudiziaria e dalle Forze di Polizia – ha affermato il commissario straordinario della Provincia, Giuseppe Romano – hanno indubbiamente attenuato la pervasività del fenomeno che, nondimeno, appare tristemente immodificabile per le radici culturali da cui trae alimento. La reticenza a denunciare e l’acquiescenza alle varie forme di imposizioni estorsive appaiono elementi di convenienza acquisiti in ambito mentale e come tale più difficili da debellare».
Dopo i saluti del sindaco del comune di Catania, Enzo Bianco, i lavori sono proseguiti con l’esposizione dell’elaborato degli autori della ricerca: Rita Palidda, Maurizio Avola e Davide Arcidiacono. Sono seguiti gli interventi programmati di Nello Musumeci, presidente della commissione regionale antimafia; Carmelo Zuccaro, procuratore aggiunto del Tribunale di Catania; Antonio Salvago, dirigente della Squadra mobile della Questura di Catania; e di alcuni rappresentanti delle associazioni antiracket. Ha moderato i lavori il giornalista Daniele Lo Porto, segretario provinciale dell’Assostampa.
Per la significativa valenza del tema trattato erano presenti i deputati nazionali regionali e europei, Michela Giuffrida, Giuseppe Berretta, Giovanni Burtone, Gino Ioppolo, Gianina Ciancio, Marco Forzese e Nino D’asero, il rettore dell’Università, il prorettore, il vice prefetto vicario, il procuratore generale del Tribunale di Catania, i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, il questore di Catania e gli studenti del Dipartimento di Scienze politiche e degli istituti superiori Vaccarini e Duca degli Abruzzi.