La Compagnia Zappalà Danza con Scenario Pubblico si conferma una delle più importanti realtà di produzione coreografica in Italia, riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali con il massimo titolo concesso a chi di occupa di produzione della danza. A fronte della spiacevole notizia del mancato riconoscimento di Teatro Nazionale del Teatro Stabile di Catania e del Teatro Biondo di Palermo ci fa piacere comunicare una positiva. È ufficiale infatti che il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha conferito un prestigioso riconoscimento alla struttura catanese diretta dal coreografo Roberto Zappalà, attribuendole il titolo di Centro di Produzione della Danza. Non solo si tratta del massimo riconoscimento nel settore di produzione danza, tale attestazione è ancora più significativa in quanto attribuita solo a tre strutture in tutta Italia: la compagnia siciliana e le due importanti realtà di Aterballetto/ Fondazione Nazionale della Danza (Reggio Emilia) e Compagnia Virgilio Sieni/ Cango Cantieri Goldonetta (Firenze).
Uno straordinario risultato quello conseguito dalla nostra realtà artistica che pone dunque la Sicilia accanto all’Emilia Romagna e alla Toscana, storicamente considerate Regioni d’eccellenza.
La novità introdotta dai nuovi decreti per la gestione del FUS (fondo unico per lo spettacolo) mira a finanziare l’attività integrata di organismi di produzione all’interno di strutture che si occupano anche di programmazione e di ospitalità. Il nuovo status di Centro di Produzione va dunque a sancire formalmente quella che è stata negli ultimi anni la visione di Roberto Zappalà attuata attraverso la direzione della Compagnia Zappalà danza, che quest’anno celebra i suoi 25 anni di attività ricca di successi nazionali ed internazionali, e Scenario Pubblico che, fondato nel 2002, ne costituisce la residenza nonché fondamentale complemento attraverso le sue azioni volte alla divulgazione dei linguaggi della danza contemporanea, ad una programmazione di qualità, alla formazione del pubblico nonché all’alto perfezionamento dei giovani danzatori.