Treno, auto o pullman: quanto costa andare da Catania a Palermo?

Minuetto Sicilia

Minuetto

Il collegamento ferroviario veloce tra Catania e Palermo verrà potenziato dal 3 maggio – garantiscono l’ad di TrenItalia, Vincenzo Soprano, e l’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Pizzo – ma tendiamo a credere che l’attivazione effettiva partirà da lunedì 4 maggio visto che, a oggi, i Minuetto che dovrebbero impiegare 3 ore e 11 minuti (in effetti, ne impiegano solo 2 ore e 58 e di questo va dato merito a TrenItalia) di domenica non partono e non arrivano. Sette coppie di treni vorrà dire offrire un’offerta molto interessante e variegata che darà a tutti la possibilità di scegliere questo come mezzo più veloce ed economico e persino meno inquinante. Il biglietto costa infatti € 12,50 a tratta contro i 12 euro (23 andata e ritorno) dell’autobus che di ore di percorrenza, sul sito e con il vecchio tragitto, ne garantisce due e 40 ma, con l’uscita a Tre Monzelli e la deviazione per Polizzi Generosa, è ormai impossibile che impieghi meno di tre ore. Senza considerare il traffico di viale della Regione Siciliana… quasi un’istituzione ormai.

In quali altri modi è possibile raggiungere Palermo? Escludendo per il momento l’idea dell’aereo per motivi economici e di tempo, è sempre possibile prendere l’auto. Se scegliete la A19 dovrete affrontare anche voi l’inerpicata verso Polizzi Generosa, ma i tempi di percorrenza non saranno molto più brevi di treno o pullman. E se vi trovate l’autobus davanti potrete suonare quanto vorrete ma di superare non se ne parlerà. Al momento il miglior tempo registrato per superare i trenta chilometri della deviazione della A19 sono di 40 minuti. Ma dovrete avere tempo buono e nessuno davanti. Il tempo medio, infatti, si attesta sui 50 minuti. Va aggiunto che anche l’auto costa: tra benzina o diesel, assicurazione, deterioramento dell’auto e almeno una fermata in autogrill spendere meno di 50 euro è praticamente impossibile. Se poi il calcolo lo vogliamo fare quasi ufficiale, i rimborsi spese calcolano la percorrenza in auto a € 0,30/chilometro. Il che vuol dire che se qualcuno dovesse pagare per il vostro viaggio vi dovrebbe dare più di 150 euro. Dividendo alla femminina la cifra per due, per considerare solo i costi fissi, 75 euro volano di sicuro.

Se poi scegliete di fare il tratto Catania-Messina (A18) e Messina-Palermo (A20) ai costi già previsti dovrete aggiungere anche quelli del pedaggio. Più di trenta euro andata e ritorno (€ 5,50 per la A18 ed € 10,10 per la A20. A tratta).

Ed è così che la scelta del treno torna vibrante: divanetti, prese elettriche per ricaricare portatili e telefonini e la possibilità – se non vi trovate in quello dell’ora di punta in cui bisogna viaggiare in piedi – di alzarsi di tanto in tanto.

Stazione di Catania

Stazione di Catania

Da Catania il treno per Palermo parte dalla Stazione centrale di piazza Giovanni XXIII e se è vero che questo mezzo potrebbe diventare il più gettonato, ci chiediamo se pendolari e non arriveranno alla Stazione con l’auto. E se sì, dovendola parcheggiare, dove la lasceranno? In piazza Giovanni XXIII i posti non sono tanti e per lo più sono strisce blu (fanno altri 5 euro al giorno). Idem se si decide di parcheggiare davanti alle Ciminiere, sempre ammesso che non ci sia qualche manifestazione e allora addio posti se non per quelli che il treno hanno deciso di prenderlo alle cinque del mattino.

E allora chiediamo: non sarebbe il caso di pensare anche ai parcheggi? Non solo per chi deve prendere il treno per andare a Palermo ma per rendere questa città vivibile a tutti. Per fare in modo, insomma, che chi abita a Battiati, Gravina, Aci Trezza o Nicolosi possa scegliere di utilizzare i mezzi pubblici per spostarsi avendo la certezza di arrivare. Magari anche in tempo.

Monica Adorno

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