Forse è stata la festa della mamma a offuscare la presenza di Nibali alla prima edizione di Gran Fondo Nibali che si è svolta ieri a Messina. Fatto sta che non appena entrati nella città dello Stretto i ciclisti, si sono ritrovati stretti in una morsa di auto e motorini. Insomma lo ammettono anche gli organizzatori che la manifestazione si è rilevata un flop, così come hanno denunciato loro stessi dalla loro pagina facebook. Hanno anche lanciato un hashtag #messinamaipiù che però su twitter sembra non essere mai arrivato.
Nella stessa pagina facebook, alla fine della gara, veniva pubblicato un post di protesta verso l’amministrazione comunale e i cittadini “Appena la carovana arrivava nella giungla di Messina si trovava imbottigliata in un inferno di auto e scooter. Il servizio di protezione civile promesso da mesi dall’amministrazione, e fino a 24h dalla gara, si è immediatamente dissolto. Ma anche i vigili urbani sono stati molto pavidi nel fare osservare un’ordinanza prefettizia che prevedeva una temporanea chiusura delle strade al passaggio della testa della corsa”. Il post degli organizzatori si conclude con una dichiarazione che non lascia spazio alla possibilità di una seconda edizione: “I messinesi hanno dimostrato ancora una volta di non meritare un campione come Nibali che ha appena conquistato il Tour de France. È stato fatto un tentativo. E andata com’è andata”.
Parole forti, frasi che non avremmo voluto mai sentire. Critiche che periodicamente si ripetono ogni qualvolta lo “Squalo dello Stretto” arriva in città. Il campione messinese, orgoglio del ciclismo italiano non può permettersi di fare da semplice comprimario. Deve essere la star. Non conosciamo i pensieri e le opinioni di Nibali, ma immaginiamo che non siano positive. Anche lui, con il suo carisma, arriverà a pensare di non essere amato e accettato da una città che lui stesso ha sempre menzionato in qualsiasi occasione. Il campione ha bisogno di un nuovo slancio. Ha bisogno di ritrovare tra i propri tifosi la fonte giusta per portare quella limpidezza che merita un campione come Vincenzo Nibali. E invece lungo il percorso non c’era nessuno ad accogliere “lo squalo dello Stretto”. È lecito pensare che i messinesi non sapessero nulla di questo testimonial? Forse le colpe non vanno a senso unico e se da un lato l’amministrazione non ha saputo garantire un buon servizio d’ordine, dall’altro una buona comunicazione avrebbe fatto felici tutti… anche a una possibile seconda edizione.
G.G. e Map