Catania – Brindisi – La storia è bellissima, è una di quelle in cui ci si imbatte poche volte e quando capita ti sembra fortuna con la F maiuscola. Lei si chiama Agata ed è stata battezzata così giusto alla fine di questa avventura che l’ha vista in viaggio tra Catania e Brindisi nascosta all’interno del passaruota di una macchina in cui aveva trovato rifugio. State tranquilli, Agata è una gattina di pochi mesi e gode di una perfetta salute nonostante le peripezie alle quali è riuscita a sopravvivere lungo i 550 chilometri che separano le due città. È una temeraria, dolcissima e coraggiosa gattina di color nero, ribattezza col nome Agata proprio in onore della patrona della sua Catania, la città in cui di certo è nata. Ma Catania è anche la città natale del veterinario Brindisino, dott. Tiralosi, che l’ha visitata per verificare se avesse riportato ferite o altro a seguito del lungo viaggio. L’auto in cui si era nascosta la gattina è quella di Luigi Castrignano partito da Catania per raggiungere la Puglia. Durante il viaggio Luigi aveva sentito dei rumori strani ma solo all’arrivo si era reso conto che i rumori non provenivano da un problema o da un guasto dell’auto. Quelli che sentiva erano rumori “vivi”. Così decide di rivolgersi ad Antonio D’Attis che ha messo a disposizione la sua officina per smontare il passaruota e liberare la gattina. Ma Luigi, sempre in viaggio, la gattina non può tenerla ed è per questo che si rivolge ad Antonella Brunetti dell’Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali & Ambiente) di Brindisi con un messaggio: “Ciao signora Antonella mi hanno indicato di rivolgermi a lei per un micetto che per sua sventura si è intrufolato nel motore della mia auto e me lo sono portato dalla Sicilia fino a brindisi. Dopo che un meccanico mi ha smontato mezza auto siamo riusciti a salvarlo. Se puoi fare qualcosa per lui o lei, per favore ricontattami. Luigi Castrignano”. Come spesso accade – afferma Antonella Brunetti – in questo periodo dell’anno, sono centinaia le segnalazioni giunte e relative a gattini nascosti nel motore delle auto, nei pluviali, lasciati nei cassonetti ecc, tanto da non riuscire a fronteggiare più la notevole mole di richieste.
Avevamo già dato mandato di pubblicazione a mezzo stampa sull’impossibilità di accogliere altri animali in difficoltà sul territorio locale, salvo casi molto gravi e per i quali è previsto il ricovero, ma paradossalmente, ci ritroviamo a soccorrere una gattina giunta a Brindisi dalla Sicilia per essere salvata.
Ci auguriamo che Agata trovi presto una bella famiglia e che la presa di coscienza da parte dei concittadini sia in aumento in modo proporzionale al numero di animali in difficoltà, e, in modo tale che ognuno abbia un minimo di responsabilità morale e civile di fronte ad una piccola vita che chiede aiuto.
Monica Adorno