Dodici ballerini, piazza Università e l’Etna sullo sfondo… è Lava Bubbles! Stasera e domani alle 18

Compagnia Zappalà Danza - Lava Bubbles 003_internet__franziska_strauss - Lava Bubbles anticorpi_nadirbonazziCatania – S’intitola Lava Bubbles (ovvero “Bolle di lava” che evocano l’Etna) ed è la seconda produzione originale della Compagnia Zappalà Danza per il Festival I ART. L’appuntamento è in Piazza Università a Catania, il 24 e il 25 luglio (dalle ore 18 alle 20) e l’evento corona i festeggiamenti per i 25 anni della compagnia diretta da Roberto Zappalà, autore del concept, della direzione, della coreografia e della regia dello spettacolo.

Sulla scena i dodici danzatori dalla compagnia: Maud de la Purification, Filippo Domini, Alain El Sakhawi, Sonia Mingo, Gaetano Montecasino, Gioia Maria Morisco Castelli, Marco Mantovani, Adriano Popolo Rubbio, Fernando Roldan Ferrer, Claudia Rossi Valli, Ariane Roustan, Valeria Zampardi. Ad affiancarli due straordinari percussionisti (Francesco Cusa e Bernardo Guerra) e brevi interventi verbali che faranno di “Lava Bubbles” una piccola performance in cui si incrociano le suggestioni di gesti, musica e parole. Interverranno Stefano Tomassini (Università di Lugano), Enrico Pitozzi (Università di Bologna) e Michele Trimarchi (Università di Bologna). Debutto venerdì 24. Replica sabato 25. “Lava Bubbles” è una produzione inedita della Compagnia Zappalà Danza per gli eventi catanesi del Festival I ART, cartellone dell’omonimo progetto comunitario ideato e diretto da I WORLD con il Comune di Catania ente capofila.

Lava Bubbles si avvicina alla struttura di un happening e si accorda con il fluire quotidiano della gente nella piazza.

E se il titolo “Nella città, la danza” indica in maniera chiara un rapporto inestricabile tra una forma artistica e il luogo dove questa si svolge, tra i corpi dei danzatori e il corpo della città, il titolo delle singole creazioni indica le specificità e le suggestioni della città “palcoscenico”. “Lava Bubbles” – Bolle di lava – oltre ad evocare, ovviamente, l’Etna, sono la metafora di un magma continuo, di un ribollio incessante, ma anche di uno straordinario senso di rinascita che questa città necessita.
Nello spettacolo si intende far “reagire” la performance con il territorio che la ospita quindi la città di Catania, la sua storia, la sua cultura e soprattutto le persone che la abitano e la vivono, diventano contenitore e contenuto. I corpi e le performance dei danzatori si inscrivono in uno scenario architettonico determinato, quello della barocca piazza Università appunto, la cui consistenza è tale da diventare parte integrante dello spettacolo. Nel rapporto con la danza da parte degli spettatori, i corpi e i gesti della quotidianità, nelle sue stratificazioni e differenze culturali, economiche e sociali, daranno origine a tutti quei contrasti, cortocircuiti, paradossi e imprevedibilità che tutti insieme costituiscono il ritratto di una città.

L’evento è inserito nel progetto I Art finanziato dall’UE con la linea di Intervento 3.1.3.3. PO FESR 2007/2013.

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