Catania – Sputtanati Urbi et Orbi. Dell’asfalto posizionato – scelleratamente – sul sagrato del Duomo di Catania, rimosso dopo aver fatto il giro dei mezzi di informazione, compreso il potente mezzo televisivo nazionale, con l’inviata di Striscia La Notizia, è rimasto poco o nulla. Della vicenda, invece, è rimasto molto. Sicuramente molti dubbi su chi decida, in questa città, e su chi debba controllare quanto viene stabilito. Al netto della cronaca – Mons. Barbaro Scionti ha chiaramente assunto le proprie responsabilità per la decisione presa e ha disposto, dopo che la vicenda ha campeggiato su Canale 5, la rimozione del bitume e la sostituzione con il più appropriato cocciopesto, annunciando, così come fatto dall’amministrazione comunale, la volontà di posizionare una pavimentazione adeguata alla bellezza e all’importanza del luogo – resta la figuraccia fatta da una città nella quale sembra che nessuno sappia nulla di alcunché. Nella quale chi dovrebbe sovrintendere ai Beni culturali non sa quello che avviene in uno dei luoghi più significativi della città, dal punto di vista storico e non solo. E se ne accorge e poi si indigna, solo dopo che un solerte cittadino pubblica la foto dello “sfregio” su Facebook.
L’asfalto, il manto nuovo, era lì, sul sagrato del Duomo, già da un mese. I lavori sono stati eseguiti all’inizio di dicembre. Come è possibile che la Sovrintendenza non ne sapesse alcunché? A questo punto, sarebbe lecito domandarsi quali altri “obbrobri” siano stati fatti a Catania senza che l’occhio attento di un cittadino armato di cellulare li abbia immortalati. Quali altri sfregi hanno subito i Beni culturali, noti e meno noti, della città, senza che chi è preposto al controllo ne sappia alcunché? Basta alzare gli occhi e vedere le terrazze “occupate” da strutture che mai dovrebbero campeggiare in centro storico, piani in più sorti dal giorno alla notte, finestre aperte sui prospetti, e tanti altri affronti all’arte e alla cultura. Ma si sa, nell’epoca del posto ergo sum, le cose esistono se qualcuno ne dà notizia su Facebook.
Nella tarda mattinata di oggi nuove novità. Il manto nero dell’asfalto debellato è stato sostituito da una nuova colata beige che fa tornare in mente antipatici dolori di pancia più che senso estetico della bellezza. E Matteo Iannitti dalla sua pagina facebook non ha perso tempo a commentare così la nuova mise del sagrato: «Era tutto un problema di colore. Il nero, anche se quest’anno è di moda, anche se snellisce, ha fatto scandalo. Ma avana, ah avana è molto meglio. Bello, estivo, casual, con una punta di eleganza. Ora la Sovrintendente, maggiore responsabile del degrado del sagrato del Duomo, può dormire tranquilla. Il Sindaco può dire a tutti che ha messo a posto. Il parrino, a cui non è mai fregato nulla e che preferiva il nero, più intonato alla tonaca, sospirerà. Il problema non era aver abbandonato uno dei beni più preziosi della città, non era la cura per il nostro patrimonio, le responsabilità delle Istituzioni nella tutela dei monumenti.
«No, era un problema di abito e di tinta.
«Avana è molto meglio. Catania si tinge di avana e siamo tutti più felici. (Adesso aspettiamo l’inaugurazione con Sindaco, Assessore e il video collegamento col Papa)».
Facendo un conto alla femminina manca circa una settimana al pieno della festa di Sant’Agata e l’unica domanda che ci sentiamo di fare è: ma la Soprintendenza dov’è? Perché noi la foto l’abbiamo osservata e il massetto ci sembra esattamente a livello con il perimetro, così tanto da non lasciare spazio alla posa in opera di mattoni o altro…. ma anche questo potrebbe essere solo un accomodo.
M.T. e MAP