Catania – All’inizio di febbraio il Comune di Catania aveva prorogato il contratto per la raccolta dei rifiuti alla Oikos SpA e Ipi srl. Una proroga che non era stava vista in modo positivo dalle due società sia perché prorogava, di fatto, la gestione dei commissari straordinari gestione che in assenza di proroghe si sarebbe potuta concludere, sia per una perdita netta nel fatturato che incide ogni anno per centinaia di migliaia di euro. In effetti sembra che si parli di quasi due milioni di euro l’anno.
In merito a questa proroga era stato presentato un ricorso (n. 583/2016 clicca qui per leggere l’ordinanza) davanti al tribunale di Giustizia amministrativa (Tar) da entrambe le società, Ipi e Oikos, contro il comune di Catania. Il Tar si è espresso in merito proprio ieri, giovedì 21 aprile, con un’ordinanza che specifica che pur ritenendo il ricorso abbastanza fondato e che il Comune aveva avuto abbastanza tempo per procedere con il nuovo appalto, non si possono lasciare i cittadini con la spazzatura sotto casa: «nonostante il ricorso non appaia privo di sufficiente fumus” specifica con esattezza il Tar – in particolare con riferimento al tipo di potere esercitato dall’Amministrazione, e al tempo che quest’ultima ha certamente avuto a disposizione per avviare tempestivamente la procedura di gara per l’affidamento ex novo del servizio – tale interesse debba essere considerato recessivo rispetto al pubblico interesse al regolare espletamento del servizio di raccolta dei rifiuti nel territorio di riferimento».
Ma il Tar dice anche altro nella sua ordinanza, e cioè che entro il tempo previsto da questa proroga (che scade a giugno 2016) il Comune ha «il preciso obbligo di avviare concretamente , entro la data prevista di cessazione della disposta proroga, e nelle forme di legge, la procedura di gara per il nuovo affidamento del servizio, quanto meno con la pubblicazione del bando di gara».
Alla luce di tutto questo il Tar ha sì respinto l’istanza cautelare e compensato le spese dell’azione legale di questo giudizio, ma ha di fatto detto a tutti con precisi termini e modi, cosa fare: un nuovo bando da pubblicare entro la data del 30 giugno 2016.
Monica Adorno