Tessuti di morbida pelliccia, rigorosamente sintetica, che ricordano i peluche Teddy Bear per tenersi al caldo e fare un tuffo nell’infanzia anche durante lo shopping
Quasi tutti noi abbiamo avuto un orsetto come compagno d’infanzia. Questo ricordo ancestrale di tanto in tanto riaffiora nei nostri pensieri. Proprio il ricordo dei peluche che hanno accompagnato i nostri primi giorni di vita sembra aver ispirato le collezioni autunno-inverno 2016-2017 di tanti designer. La morbida pelliccia che, al tatto, ci ricorda i teneri compagni della nostra infanzia si è affacciata sulle passerelle più importanti. Quando i tempi si fanno duri e il freddo prende il sopravvento si cerca conforto in qualcosa di tenero; qualcosa in cui potersi rifugiare per ritrovare la giusta serenità. La moda in questo senso, ancora una volta, coglie i bisogni e i sentimenti della gente.
I tessuti con cui sono realizzati questi abiti sono gli stessi che vengono usati per fabbricare i peluche dei bambini. Quindi tessuti rigorosamente sintetici, con buona pace degli animalisti. Qualcuno sostiene che, ad aver ispirato le case di moda, abbia contribuito anche il successo cinematografico di Ted, simpatico e bizzarro orsetto con dei modi, a volte, poco ortodossi. Alcuni stilisti di moda, come il messinese Marco De Vincenzo, appassionati di ricerche sui nuovi materiali, hanno fatto del tessuto peluche il cuore pulsante delle loro nuove collezioni autunno-inverno 2016-2017. Anche da Max Mara i cappotti peluche sono il frutto di una scrupolosa ricerca sui tessuti.
Laura Lusuardi, a capo dello studio stile dell’azienda italiana, dice di essersi rivolta ai produttori di tessuti tedeschi e austriaci. Insomma, ogni casa di moda ci ha messo qualcosa di suo. I cappotti “orsacchiotto” li troviamo un po’ dappertutto; segno inequivocabile che è il trend più forte del momento. Dalla griffe più costosa ed esclusiva come Gucci e Brunello Cucinelli, che ha usato il tessuto peluche per foderare internamente i suoi cappotti maschili, a quella più a buon mercato come OVS. Persino Kenzo nella sua capsule collection realizzata per H&M ha proposto un coloratissimo e, soprattutto, morbidissimo cappotto peluche. Secondo alcuni sociologi questa tendenza di realizzare cappotti con il tessuto tipico dei peluche della nostra infanzia risponde ad una latente voglia di evasione dalla realtà, che è presente in ognuno di noi. Il fanciullino che è dentro di noi reclama i suoi spazi e soprattutto reclama quel calore che spesso manca in questa vita particolarmente frenetica. Quasi, fosse un gioco, gli stilisti si sono divertiti a reinventare i peluche della loro infanzia trasformandoli in caldi e avvolgenti cappotti, non trascurando i colori tipici del mondo infantile.
La moda, come del resto disse più di qualcuno, è un gioco; quindi perché non chiudere per un attimo gli occhi e lasciare libero sfogo alla propria fantasia? I nuovi cappotti “Teddy Bear” ce ne danno l’occasione…
Patrick Battipaglia