In Sicilia oltre 16mln di turisti nel 2016 ma l’occupazione delle strutture alberghiere è pari al 40%. Torrisi “Desideriamo regole chiare”. All’Ars il DDL sul turismo, presentato dall’ass. regionale Anthony Barbagallo insieme a Federalberghi è pronto per essere approvato
Catania – Alberghi, B&B, Case Vacanze, Alberghi Diffusi, Ostelli, Residenze, Villagi e Motel sono tutte strutture ricettive riconosciute che hanno come indirizzo d’azienda quello di offrire ospitalità ai turisti in cambio di un corrispettivo in denaro. Sugli incassi percepiti pagherà le tasse in base a una pressione fiscale determinata e garantirà dei modelli di sicurezza e accoglienza così come previsto dalle normative. Purtroppo però non per tutti è così e la normativa attualmente in vigore nel suo essere carente sembra favorire il fiorire dell’abusivismo alberghiero.
L’incontro che si è tenuto stamattina nel salone dell’Ikeabana a Canalicchio, organizzato da Federalberghi e dalla neonata Confturismo, nasce dall’esigenza di fornire regole, poche e certe, a chi si occupa di turismo e di accoglienza con l’obiettivo di competere ad armi pari. Un incontro breve ma intenso che ha visto al tavolo dei relatori Pietro Agen, presidente Sicilia di Confcommercio, Nico Torrisi presidente di Federalberghi e l’assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo da ieri nominato responsabile per l’accoglienza del G7.
“Abbiamo messo insieme – ha sottolineato Nico Torrisi – albergatori ed esponenti di questo comparto per chiedere al legislatore, regionale o nazionale, di mettere mano a una normativa assai lacunosa che consente all’abusivismo di farla da padrone. Ci sono migliaia e migliaia di strutture totalmente abusive e lo sono sotto gli occhi di tutti ma non c’è la possibilità di fare dei controlli e questo anche dopo esserci rivolti alla Guardia di Finanza, che ha scoperto una quantità incredibile di abusivi che non pagano le imposte e non rientrano in quelle poche regole che normano il settore. Noi oggi chiediamo di rivedere completamente il sistema legislativo per dare delle regole che devono essere applicate”. Un appello e un’esigenza che nasce dai numeri: 16,5 milioni di presenze nell’ultimo anno è il dato in salita che si registra in Sicilia, eppure l’occupazione alberghiera è solo del 40%.
Grandezze evidenziate anche dai presidenti di Palermo, Nicola Farruggio, delle Isole Eolie, Christian Del Bono e Cefalù, Francesco Randone: “Nel comune palermitano esistono, per esempio, circa 700 strutture, ma solo in 86 sono regolarmente autorizzate”.
Viviamo in un sistema di confusione che favorisce chi decide di giocare sporco, ha precisato Pietro Agen, paradossalmente si avvantaggia chi non vuole rispettare le regole.
Il cambio di passo però potrebbe non essere distante. Il disegno di legge presentato dall’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo, ha coinvolto Federalberghi e in questi giorni è in discussione all’Ars. “Sarebbe un grande successo approvarlo prima dell’estate”. Turismo e agricoltura sono i settori più in crescita nella Regione, anche se c’è ancora molto da fare. Il potenziale è infinitamente più alto se consideriamo che Malta registra le stesse presenze, ma con un territorio 80 volte più piccolo e solo il 15% dei turisti che arrivano in Italia raggiunge la Sicilia (dati Enit)”.
Monica Adorno