Taormina caput mundi grazie al G7

La Perla dello Jonio, e la Sicilia tutta, godrà dei benefici di questo summit per anni, ma detrattori e polemiche non mancano. Eppure un G7 ogni due mesi noi lo gradiremmo

02 B - Taormina 5Un tempo si diceva: Roma caput mundi. Oggi le cose sono decisamente cambiate e forse sarebbe più opportuno dire: Taormina caput mundi. In pochi giorni tutti i riflettori del mondo si accenderanno sul centro turistico siciliano che ospita il gotha del potere mondiale. Taormina diventa il centro di tutto con tutto quello che ne segue: da una parte un impatto mediatico che permetterà alla “Perla dello Jonio” un ritorno pubblicitario inimmaginabile. Dall’altro ovviamente tutti i disagi che può comportare l’ospitalità delle più importanti personalità del mondo. Come nella migliore delle tradizioni si sono create due fazioni opposte: una sorta di Guelfi e Ghibellini moderni. Ci sono quelli che guardano con ammirazione questo summit dei grandi del pianeta. Convinti che il G7 a Taormina possa portare enormi benefici alla città siciliana soprattutto in termini di visibilità mediatica. Tutte le più importanti testate giornalistiche del pianeta per alcuni giorni saranno presenti a Taormina e questo, inevitabilmente, potrà tramutarsi in un importante spot pubblicitario per la capitale del turismo siciliano con futuri benefici, in termini di presenze turistiche. Inoltre, l’intento di Matteo Renzi che lo scorso anno decise di ospitare il G7 a Taormina è proprio quello di accendere i riflettori sul grave problema della migrazione verso le coste siciliane. Dimostrando che la Sicilia non è solo meta di sbarchi ma anche importante luogo di accoglienza turistica e commerciale, culla della civiltà e patria di tante eccellenze.

Tuttavia, è anche vero che il contraddittorio non manca; la fazione di quelli che si oppongono energicamente al summit mondiale taorminese è ricca e variegata. C’è una metafora che rende bene l’idea di chi va contro il G7 e va tanto di moda negli ultimi giorni: E come se all’improvviso un ospite inatteso suonasse al campanello e quindi, freneticamente, si cerca di porre rimedio eliminando il disordine e la sporcizia buttandola sotto il tappeto. In effetti, quello che non si è fatto in tanti anni è stato fatto in poche settimane laddove transiterà il carrozzone del G7. Strade riasfaltate e ripulite da rovi ed erbacce come nel caso della tangenziale di Catania o dell’autostrada A18. Lifting inevitabile per l’Aeroporto di Catania e, soprattutto, per buona parte di Taormina. Pare, ad esempio, che la Villa comunale di Taormina aspettasse da anni i lavori di ristrutturazione e adesso, come per incanto, quello che non è stato fatto in tanti anni per mancanza di volontà politica o di contributi pubblici è stato fatto in poche settimane.
Poi c’è chi si lamenta della estrema militarizzazione di Taormina, ma a ben valutare anche i fatti di questi ultimi giorni non ultimo quello di Manchester, questi controlli erano e sono inevitabili in presenza delle più importanti cariche mondiali. A prescindere dalle polemiche di chi è sempre contro, il G7 a Taormina è una importante occasione di rilancio per Taormina e per tutto il turismo siciliano. Secondo autorevoli proiezioni si dice che gli effetti mediatici del G7 a Taormina saranno tali da portare dei benefici d’immagine alla capitale del turismo siciliano da qui ai prossimi 5 anni. A questo punto sarà importante non farsi trovare impreparati ed approfittarne. Nel frattempo da ora in poi: Taormina caput mundi…
Patrick Battipaglia

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