L’assessore regionale all’economia, Gaetano Armao, alla Camera di Commercio per un convegno sul credito: «Abbiamo intrapreso un percorso con il MiSE che porterà a un accordo con la Sicilia per un importo pari a 70mln di euro per le imprese»
Catania – «In questi anni di crisi economica e di forte restrizione dei volumi di credito al sistema produttivo, il Fondo di Garanzia ha svolto un ruolo fondamentale a favore delle PMI siciliane, anche se sono emersi fattori negativi: la presenza del garante pubblico, se da un lato favorisce l’aumento del credito, dall’altro crea sofferenza a causa di criteri molto rigidi per la restituzione delle somme. Da ciò si è resa necessaria una riforma». Lo ha detto l’assessore regionale all’economia Gaetano Armao, intervenuto nel corso del dibattito “La Riforma del Fondo di Garanzia per le PMI” organizzato alla Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa della Sicilia Orientale, in collaborazione con Unimpresa e l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania.
«Guardando ai fondi europei – ha proseguito Armao – in sostituzione degli investimenti dello Stato, da soli non bastano. La Regione per questo motivo ha intrapreso un percorso con il MiSE e il Fondo Centrale di Garanzia, in questa fase di Riforma, che porteranno alla sottoscrizione congiunta di accordo e convenzione con la Regione Siciliana per un importo pari a 70 milioni di euro».
L’apertura dei lavori è stata affidata al presidente della Camera di Commercio Piero Agen, seguito da Gennaro Gigante, direttore della Banca d’Italia, filiale di Catania e da Giorgio Sangiorgio, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Catania.
«Il microcredito è uno strumento prezioso – ha affermato Marco Paoluzi, responsabile area credito Ente Nazionale per il Microcredito – per coloro i quali hanno intenzione di creare una piccola attività, anche se non possiedono le garanzie necessarie per poter accedere al credito, un’opportunità che la Sicilia deve moltiplicare, da qui l’appello di oggi affinché il mercato finanziario e quello bancario possano collaborare creando opportunità di sviluppo al territorio e di business alla banca».
Così Paolo Longobardi, presidente nazionale Unimpresa: «È inimmaginabile pensare di poter accompagnare compiutamente la ripresa – ha dichiarato il presidente nazionale onorario Unimpresa – in presenza di una riduzione costante dello stock di credito a disposizione delle imprese. È doveroso ricordare che nessuna impresa, in nessun paese normale, può lavorare senza il pilastro del credito. Le piccole imprese hanno pagato e stanno pagando più di altre gli effetti della crisi, ed è davvero difficile pensare che la ripresa della nostra economia possa prescindere dal sostegno ad un comparto tanto importante per il nostro sistema produttivo. A livello nazionale, Unimpresa proporrà l’istituzione di un osservatorio sul credito».
Salvo Politino, consigliere delegato sulle politiche del credito Unimpresa Nazionale e direttore Unimpresa Catania: «Il fondo di garanzia è uno strumento strategico che molte imprese non conoscono – ha detto -. Attraverso Unimpresa abbiamo costituito un ufficio che consente l’accesso al credito, strumento importante per lo sviluppo del territorio. La nostra struttura ha sviluppato nell’ultimo triennio un massa di circa 100 Mln di Euro di impieghi a valere sulla L. 662/96, processando tutte le pratiche e seguendone tutti gli aspetti: dalla raccolta documentale all’elaborazione istruttoria, fino al congelamento presso MCC e alla gestione del certificato di Garanzia, atto finale per il corretto inquadramento dell’erogazione/linea di credito bancaria».
Guglielmo Belardi, presidente del Comitato di indirizzo del RTI gestore del Fondo di Garanzia, Direzione strumenti di garanzia, Microcredito centrale ha detto: «Il fondo ha diversi punti di forza: ammissibilità alla garanzia, intersettorialità, ponderazione zero, procedure snelle. Alla data del 30 aprile 2018 abbiamo ottenuto ottimi risultati, sono state accolte oltre 831 mila domande per un importo di finanziamenti attivati pari a 120,2 miliardi di euro. Il progetto di riforma, indicato in un primo momento per gennaio 2018 e che pare partirà l’anno successivo, comporterà una radicale modifica del funzionamento del fondo di garanzia per le PMI».