Tratto da un racconto di Tabucchi, con la drammaturgia e la regia di Elio Gimbo, sarà in scena venerdì, sabato e domenica con Sabrina Tellico, Cinzia Caminiti, Daniele Scalia e Salvatore Pappalardo nella sala Di Martino di via Caronda a Catania
Catania – Dopo l’applaudito debutto della scorsa settimana, ritorna con altre tre repliche (23, 24 e 25 Novembre – ore 21.00 e 18.00), alla Sala Giuseppe Di Martino di Catania, in via Caronda 82, l’atto unico “Il Dottor Di Martino è desiderato al telefono”, da un racconto di Antonio Tabucchi, drammaturgia e regia di Elio Gimbo. nuova produzione del Centro Teatrale Fabbricateatro.
La pièce è una riflessione ironica sul ruolo del teatro nella società odierna: un attore-attrice, una cantante muta, un musicista cieco sono ingaggiati, in una casa di cura psichiatrica, per recitare davanti a un unico paziente spettatore.
In scena Sabrina Tellico, Cinzia Caminiti, Daniele Scalia e Salvatore Pappalardo, musiche originali e costumi Cinzia Caminiti, assistente di sala Nicoletta Nicotra, luci Simone Raimondo, scena Bernardo Perrone. Ingresso: € 15,00 intero – Ridotto: € 12,00 – Info e prenotazioni 347.3637379.
“È uno spettacolo – spiega il regista Elio Gimbo – che fin dal titolo cita il nome di colui che per molti anni fu il dominus della scuola del teatro Stabile di Catania; in questa veste fu il mio primo Maestro e lo fu altrettanto per intere generazioni di attori del teatro cittadino, in questo senso la sua influenza sul teatro catanese è tuttora vivissima. Proprio a lui, più di un anno fa, intitolammo la nostra sala teatrale contribuendo forse a colmare un vuoto di memoria ufficiale ma anche obbedendo ad un impulso intimo. Del testo di Tabucchi abbiamo accolto un analogo processo d’inversione; la drammaturgia non rende omaggio ad un Maestro, piuttosto riflette sull’esigenza di averne uno e sulla nostalgia di non averlo mai incontrato; penso a quanto questa nostalgia sia oggi sentimento diffuso, non soltanto fra i giovani che s’incamminano sulla strada del mestiere teatrale, ma proprio nell’intera società. Ho immaginato uno spettacolo forse “metateatrale”: un attore-attrice, una cantante muta, un musicista cieco sono i componenti di un gruppo alle prese con il loro spettacolo da svolgere all’interno di una clinica psichiatrica per un solo paziente-spettatore. E’ perfino ovvio immaginare le equazioni metaforiche “clinica-sala teatrale” e “paziente-spettatori” e tali metafore sono certamente presenti in questa nostra ultima creazione 2018: la rappresentazione del mestiere del teatro nel nostro tempo”.
La stagione 2018/2019 di Fabbricateatro proporrà a Dicembre “Frammenti (figure per un discorso amoroso)” a cura di Manomagia di Francesco Fazio, Teatro di figura, a metà Febbraio-Aprile per il Progetto Albert Camus due famosi romanzi del grande scrittore francese: “La Peste” e “Lo Straniero” (produzione Teatro Gamma e Fabbricateatro), regia di Gianni Scuto ed Elio Gimbo. Chiusura di stagione a Maggio con un testo poco rappresentato di Nino Martoglio, “Capitan Seniu”, diretto da Elio Gimbo.