Perché è stato chiuso anche Comiso? La nube di cenere dell’Etna ha occupato lo spazio aereo che collega i due aeroporti e rende impossibile decolli e atterraggi degli aerei
Catania, 21 febbraio 2019 – Le società di gestione dell’aeroporto di Catania, SAC, e quella di Comiso, Soaco, comunicano che, a causa dell’abbondante emissione di cenere vulcanica in atmosfera, l’Unità di crisi ha disposto la chiusura dello spazio aereo per entrambi gli scali dalle ore 18,00 di oggi.
Nessun volo potrà quindi partire o atterrare nei due aeroporti.
Saranno comunicati ulteriori aggiornamenti solo dopo la prossima riunione dell’Unità di crisi.
I passeggeri sono pregati di informarsi sullo stato del proprio volo con le compagnie aeree. Informazioni sull’operatività generale dell’aeroporto sono disponibili sul sito ufficiale dello scalo, www.aeroporto.catania.it e sui profili Facebook e Twitter dell’aeroporto.
Ecco perché insieme a Fontanarossa è stato chiuso anche l’aeroporto Pio La Torre
La chiusura dello spazio aereo di Comiso è letteralmente una novità e ha destato l’attenzione nostra e di molti utenti che si sono visti cancellare il proprio volo all’ultimo minuto. Come mai questa chiusura oltre a quella di Catania? Abbiamo chiesto ai tecnici di Sac SpA e ci hanno risposto che la decisione scaturisce dal fatto che la nube ha “occupato” un settore dello spazio aereo – forse il più importante per gli aerei in atterraggio e in decollo – che interessa entrambi gli aeroporti, Catania e Comiso. E bisogna riconoscere che i 100 chilometri che separano il capoluogo etneo dall’aeroporto Pio La Torre sono impervi se percorsi su strada ma non non sono poi così tanti se fatti in volo.
Ma c’è anche una particolarità in più a cui l’Unità di crisi deve fare attenzione: la rilevazione della cenere è un processo che potremmo definire empirico, cioè ha bisogno di essere monitorato visivamente e il buio della notte non si presta a questa rilevazione.
Monica Adorno