Sto guardando il TG 1, il titolo di apertura è agghiacciante: anche il secondo bambino ci ha lasciato.
A Vittoria non si sono consumati solo due omicidi stradali, si è conclamato un principio che ci eravamo illusi di aver cancellato; i mafiosi fanno quello che vogliono, girano su potenti Suv, senza che nessuno gli chieda dove hanno preso i soldi per comprarli e tale spocchia ne rafforza l’immagine di potere e la capacità di vessare la gente comune.
Ci sarà un processo. Durerà alcuni anni. Verranno valutate tutte le possibili esimende, e poi?
L’articolo 589 bis del codice penale prevede una pena da 2 a 18 anni.
A quanti verranno veramente condannati?
E quanti ne sconteranno per intero?
Il padre di una delle vittime, in chiesa, salutando la bara del figlio dichiara che lascerà Vittoria.
Il giornalista Borrometi, per aver esecrato quanto accaduto e fatto i nomi di guidatore e passeggeri, è stato pesantemente minacciato.
Di fronte a tutto ciò verrebbe da proporre, provocatoriamente, di cambiare nome alla città, da Vittoria a SCONFITTA, e non vale solo per quella martoriata comunità della provincia di Ragusa.
Alfio Franco Vinci