Riorganizzati i servizi dell’UOS Centro Alzheimer per garantire, durante l’emergenza coronavirus, la continuità relazionale e terapeutica con pazienti e familiari
CATANIA – Attivato da oggi, all’UOS Centro Alzheimer dell’Asp di Catania, il progetto per la prosecuzione degli interventi riabilitativi, attraverso l’uso di canali virtuali o telefonici.
La riorganizzazione dei servizi, in linea con le misure in materia di lavoro agile, è pensata prioritariamente per garantire la continuità relazionale e terapeutica con i pazienti e i familiari e contrastare le ricadute sociali determinate dall’emergenza pandemica, con conseguenze sulla riduzione delle relazioni sociali ed interpersonali, sul senso di solitudine e l’ansia generata dalle continue informazioni.
In questo senso è stato rimodulato il lavoro di sostegno psicologico e le attività di riabilitazione cognitiva, senza far spostare utenti e familiari dalla propria abitazione, avviando le seguenti procedure:
• colloquio telefonico di sostegno e d’informazione per “ascoltare attivamente” il peso emotivo dell’attuale momento di crisi, sia del paziente che dei suoi familiari e fornire tutte le informazioni su: funzionamento dei servizi; indicazioni generali utili a limitare i contatti sociali e a comprendere meglio i continui cambiamenti normativi;
• videochiamate individuali o di gruppo con lo scopo di proseguire le attività gruppali di training cognitivo e gruppi di sostegno psicologico già attivi.
Gli operatori coinvolti sono: 3 psicologi e 4 tecnici della riabilitazione psichiatrica. È stata, inoltre, dedicata la seguente linea telefonica per le consulenze e le informazioni:
• 095.2545245
disponibile: lunedì, mercoledì e venerdì, ore 09-13
martedì e giovedì, ore 15-18.
Si amplia, pertanto, in questo difficile momento, l’offerta dei servizi dell’UOS Centro Alzheimer, finalizzati a:
• mantenere il benessere degli utenti in carico ai Centri diurni e agli Ambulatori Alzheimer;
• semplificare l’informativa sul Covid-19
• evitare che pazienti e familiari possano vivere questo momento di isolamento come abbandono da parte dei contesti di cura a cui normalmente fanno riferimento.