Annullati i grandi eventi nelle città. Discoteche chiuse fino al 31 gennaio. Esibizione del Green Pass anche per prendere un caffè al bancone di un bar; Super Green pass per palestre e musei. Riunioni familiari solo con parenti stretti, obbligo di mascherina all’aperto. Impossibilità, di fatto, di visitare parenti ricoverati in RSA, cliniche o ospedali. Incalzato da quasi 54.000 contagi in un giorno (la cifra più alta da inizio pandemia) il Governo vara una serie di provvedimenti che in teoria potrebbero essere efficaci, ma che, in realtà, serviranno solo a farci dire l’ennesimo “BRAVI” dalla comunità internazionale, e, forse, a mettersi la coscienza (o meglio “LE CARTE”) a posto.
Questo neonato codice di sopravvivenza al Covid in realtà è un “lockdown de noantri”. Un “vorrei ma non posso” che fa il paio con il non decidere per la vaccinazione obbligatoria.
Sulla fattibilità, senza vulnus per la Costituzione, si sono pronunciati i più illustri giuristi e la stessa Corte Costituzionale. Allo stesso modo si traveste da “libertà d’impresa” un lockdown di fatto, alle cui condizioni solo un pazzo terrebbe aperta l’attività, nel rispetto delle regole.
La verità è che, ancora una volta il Governo ha la giacchetta a brandelli per quanti, e quante volte, la tirano da destra e da sinistra, senza considerare i vari “no vax”, “no green pass”, vere e proprie mutazioni di pesce azzurro (alici, sardine et similia), che hanno momentaneamente sospeso le attività sul fronte “no tav”, “no gas” e NO A PRESCINDERE.
La verità è che il titolo di questo nuovo codice dovrebbe essere: VORREI MA NON POSSO. Non posso perché dobbiamo eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Non posso perché altrimenti cade il Governo. Non posso perché domani non so in quale palazzo mi troverò. Non posso, perché, già così, scrivo regole che già so, non potrò far rispettare, anche per mancanza di uomini.
E allora, permettetemi un modesto suggerimento dettato solo dal buon senso: invece di pagare a vuoto 2.300 euro lordi al mese, più 300 euro al mese di rimborsi spese, a ciascun navigator – della cui inutilità sono convinti gli stessi interessati – perché non li riconvertiamo ad Addetti ai controlli anticovid, con tanto di qualifica di agente di PS e vediamo se, invece del solito libro dei sogni, riusciamo a scrivere un numero di verbali tale dallo scoraggiare i soliti mascalzoni travestiti, ora da furbetti, ora da ideologi del NO a prescindere, ora da furbastri, ma sempre, solo e semplicemente sovversivi.
Alfio Franco Vinci