Marco Masini e la potenza di un irresistibile “Vaffanculo”

Il cantautore fiorentino sarà al Teatro Antico di Taormina sabato 24 settembre per un concerto che rappresenta l’unica tappa siciliana del suo tour

Masini, dal suo profilo ufficiale su Instagram

Masini, dal suo profilo ufficiale su Instagram

L’attesa per i fan siciliani di Marco Masini è finita. Dopo quasi due anni di sosta forzata (a causa del Covid) a Taormina arriva finalmente ‘T’innamorerai di noi – Oltre 30 anni insieme’, il tour che vedrà Marco Masini impegnato fino al 2023: lo show è nato dall’esigenza di Masini di ringraziare il proprio pubblico per questi 30 anni e oltre trascorsi insieme, ‘innamorati gli uni degli altri’. L’unica tappa siciliana è in quella in programma domani, sabato 24 settembre al Teatro Antico di Taormina e si preannuncia già un grande successo di pubblico, che aspetta da febbraio 2020 (dall’ultima partecipazione di Marco Masini a Sanremo) di poter festeggiare la carriera del cantautore fiorentino. Il Mercatino ha incontrato l’artista e lui, a cuore aperto ci ha raccontato parte di questi suoi straordinari 30 anni.
I fan siciliani ti hanno dimostrato sempre molto calore, tra l’altro nel tuo fan club c’è un’importante presenza di supporter della nostra isola. Qual è il tuo rapporto con la Sicilia e se ami in particolare qualche nostra prelibatezza culinaria?.
“Il rapporto con la Sicilia è un rapporto particolare. Ricordo che i miei primi concerti li ho fatti in Sicilia insieme a Raf e Umberto Tozzi. Ricordo anche che andavamo a dormire in un grande hotel ad Acireale e poi mangiavo sempre i ricci di mare in un ristorante molto particolare di Aci Trezza. Posso dire che mangiare siciliano, soprattutto il pesce, mi ha sempre fatto innamorare. Quindi il primo concerto l’ho fatto in Sicilia, esattamente a Pedara, sotto l’Etna e il calore della Sicilia posso affermare di averlo veramente toccato con mano. Per quanto riguarda il pubblico, è meraviglioso, ha una passione e un amore tale che è difficile rimanere indifferenti, quando sei lì sei in un contenitore affettivo enorme”.
Da 30 anni accompagni diverse generazioni anche le tue canzoni sono ‘cresciute’ con i tuoi fan, come diresti che si è evoluta la tua musica in questi anni?
“La mia musica si è evoluta come quella di tutti quanti. Io sono sempre stato attento a imparare, in primo luogo dai giovani perché loro ti insegnano soprattutto quando l’ABC l’hai già imparato attraverso tanti anni di esperienza e di gavetta. È chiaro che quello che devi imparare è il nuovo che arriva e non c’è mai limite a questo. Ho cercato di allineare quelle che sono le mie tematiche, un po’ alla mia età anagrafica e un po’ a quelli che sono i parametri sonori di oggi che caratterizzano un nuovo metodo di scrittura, di metrica e di linguaggio”.

Un padre non ha mai un figlio preferito ed ogni canzone per un artista è un po’ come un figlio: tu hai una canzone del cuore o comunque una canzone che diresti certamente ti ha cambiato la vita?
“È vero, le canzoni sono come i figli, ma in questo caso io credo di voler bene a tutte quante, se non a qualcuna che, magari, ho messo dentro qualche disco e poi con il tempo mi sono accorto che non era proprio la canzone più adatta a me. Ma capita anche che mi innamori di canzoni che ho dato ad altri artisti come “La Borsa di una Donna” di Noemi, una canzone che mi tocca particolarmente. Oppure “Caro Babbo”, una canzone che in maniera autobiografica racconta tutta la mia vita e racconta un po’ tutta la mia crescita e i miei primi rapporti sociali con la famiglia”.
Torneresti a Sanremo e, se sì, hai già in mente qualche canzone?
“Il Festival di Sanremo è una vetrina per tutti, grandi e piccoli e ci si può andare a qualsiasi età quindi non escludo nulla nella vita. In questo momento però non ci sto pensando perché non ho nulla. Di solito mi presento a Sanremo se ho qualcosa da dire, ma in questi giorni stiamo scrivendo e ancora non credo di avere niente che possa essere rappresentato con un impatto così forte”.

Il Teatro Antico di Taormina (ph Wiki)

Il Teatro Antico di Taormina (ph Wiki)

Sul palco insieme all’artista toscano ci saranno: Massimiliano Agati (batteria, percussioni e chitarra acustica), Alessandro Magnalasche (chitarra elettrica e acustica), Cesare Chiodo (chitarra acustica, basso, direzione musicale), Lapo Consortini (chitarra acustica e ideazioni sonore), Stefano Cerisoli (chitarra elettrica ed acustica) e Antonio Iammarino (tastiere, pianoforte). Marco presenterà i suoi più grandi successi e siamo certi che il teatro darà l’addio al Covid, che aveva fermato la musica, con un bel “Vaffanculooooooo”.
Antonietta Licciardello
(da Il Mercatino del 23.09.2022)

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